Magazine Cinema
Anno: 2013Durata: 100'
La trama (con parole mie): siamo in un lontano futuro nel quale l'Uomo, sopravvissuto al progressivo declino naturale della Terra e ad un'invasione aliena costruita attorno alla forza dirompente degli Ursa - creature in grado di seguire le tracce lasciate dai feromoni legati alla paura -, vive ormai lontano dal suo pianeta d'origine, ed è abituato a combattere grazie ad una tecnica perfezionata dal leggendario generale Cypher Raige, in grado di schermarsi da ogni attacco perchè completamente in controllo dei propri istinti, paura compresa.Quando il giovane e del tutto imperfetto figlio del pezzo d'uomo suddetto, mancata la promozione a Ranger, viene aggregato dal padre ad una missione di addestramento, il rapporto tra i due pare essere di fronte ad una possibile evoluzione: l'incidente all'astronave sulla quale viaggiano e l'essere precipitati sulla ormai inospitale Terra darà loro la possibilità di provare che effettivamente entrambi possono considerare di essere pronti per il passo successivo.
Lo ammetto, aspettavo da parecchio questa recensione: diciamo che, qui al Saloon, trattare male Shyamalan è infatti un divertimento pari a quello dei tipi tosti e fichi del liceo che vessano felicemente le matricole nerd e supponenti chiudendole negli armadietti imponendo loro di improvvisarsi juke-box umani ed altre amenità di questo tipo.
Devo ammettere anche che inizialmente il mio rapporto con il buon M. Night - che a me fa venire in mente il Michael Knight di Supercar a causa della pronuncia - non era certo male, considerato che avevo apprezzato molto Il sesto senso, simpatizzato per il sottovalutato Unbreakable ed assolutamente approvato l'ottimo The village, senza dubbio il lavoro migliore del regista: peccato che, una volta giunto al successo, di shy non deve essere rimasto nulla a Shyamalan, tanto che il suddetto deve aver cominciato a pensare di essere l'erede di Orson Welles, e oltre a scrivere e dirigere le sue opere, ha pensato bene di ritagliarsi addirittura ruoli da protagonista.
Da qui l'indecoroso Lady in the water, cui fece seguito l'ancor più terribile E venne il giorno, una delle cose più insulse e ridicole che ricordi di aver visto negli ultimi dieci anni: inutile dire che, con questa escalation alle spalle, l'idea che Shyamalan dirigesse uno sci-fi formato famiglia con Will e Jaden Smith come protagonisti, l'hype per After Earth è salito alle stelle, considerato che i posti dedicati alla top ten del peggio dell'anno cominciano ormai a scarseggiare.
E come è uscito il vecchio Ford dalla visione? Un pò deluso, devo ammetterlo.
Certo, After Earth è un polpettone buonista ed insopportabile ed un elogio spudorato del nepotismo - clamorosa la scena in cui il giovane Kitai viene sorpreso a gironzolare per l'astronave dai Ranger e, sul punto di essere giustamente cazziato e bastonato, basta che uno dei suddetti pronunci il nome del suo cazzutissimo padre generale e tutti improvvisamente sono pronti a mostrargli i segreti del mostro che portano come carico speciale -, Jaden Smith è imbarazzante ed il suo genitore ancor di più, la trama telefonatissima e traboccante di scene ben oltre il limite del trash - il soldato senza gamba che chiede aiuto per alzarsi e salutare come si conviene il supergenerale senza paura Cypher riesce a far sembrare qualsiasi zuccherosità retorica a stelle e strisce praticamente una satira anti USA -, eppure nel complesso il risultato non è stato vomitevole come mi sarei aspettato dopo i primi dieci minuti.
A salvare quel molto, molto poco che c'era da salvare è il fatto che nella parte centrale della pellicola viene in qualche modo omaggiato il Cinema d'avventura che tanto andava in voga tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta con tutta la fantascienza trash che fu la base della formazione cinematografica di molti bambini del periodo, e soprattutto che nel corso della stessa la presenza dello Smith padre finisce per essere fortemente ridotta, eliminando di fatto i dialoghi e lasciando spazio ai tentativi di Smith figlio di sopravvivere alla flora e alla fauna terrestri, decisamente ostili per un fighetto cocco di papà cresciuto nella bambagia e soffocato dal senso di colpa per la morte della sorella come lui.
Come se non bastasse, la battuta finale tra i due ovviamente riconciliatisi ed ovviamente superfichi anche come famiglia rispetto al futuro lavorativo accanto alla madre - che non va certo in giro per l'universo ammazzando mostri in grado di annusare la paura - rende anche se in minima parte meno serioso e pretenzioso l'intero progetto, in ogni caso giustamente castigato al botteghino e destinato ad essere uno dei flop più clamorosi dell'anno.
Vorrei davvero infierire ancora su questo giocattolone mal riuscito firmato da uno dei registi che più detesto ed interpretato da una coppia di attori che non detesto neppure troppo, ma che nell'uso che fa dell'influenza e del "potere" che si ritrova ad Hollywood finisce inevitabilmente nella lista dei cattivi da affiggere alle mura del Saloon, ma penso che sia stato lo stesso grande pubblico a dare la loro la punizione più giusta.
Ora sono proprio curioso di scoprire come ha intenzione il signor spaccaculi non ho paura sono invincibile ed incarno il sogno americano nonchè "fucina di idee" - come definito in un servizio di un telegiornale - Will Smith a tirarsi fuori da questa merda.
Di Shyamalan non mi preoccupo. Lui ci è già sprofondato.
MrFord
"Come on baby... Don't fear the reaper baby take my hand... Don't fear the reaperwe'll be able to fly... Don't fear the reaperbaby I'm your man..."Blue Oyster Cult - "(Don't) Fear the reaper" -
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il food trucks a New York, Barcellona e Parigi
La nuova moda è arrivata e le protagoniste sono furgoncini e carovane meravigliose. Stiamo parlando dei food truck, ovvero cibo di prima qualitá sulle... Leggere il seguito
Da Witzbalinka
CULTURA, VIAGGI -
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA -
Libri messi all'indice e libri per ragazzi, buoni compagni di strada nella...
Libri “buoni e cattivi” scelti dai bambini e amati o non amati. Scelti tra proposte aperte, lontane da operazioni di censura. Il lavoro di Astrid Lindgren ha... Leggere il seguito
Da Zazienews
CULTURA, LETTERATURA PER RAGAZZI, LIBRI -
“Le mie parole d’acqua” di Maria Luisa Mazzarini. Recensione di Lorenzo Spurio
Le mie parole d’acqua di Maria Luisa Mazzarini Edizioni Divinafollia, Caravaggio, 2015 Recensione di Lorenzo Spurio “Le mie parole d’acqua” (2015) Dopo Lantern... Leggere il seguito
Da Lorenzo127
CULTURA, LIBRI -
La tua estate con Adelphi
Rodolfo Sonego e Il racconto dei racconti Se c’è una Casa Editrice che fa andare sul sicuro il lettore questa è Adelphi, vera e propria garanzia di qualità,... Leggere il seguito
Da Signoradeifiltriblog
ARTE, CULTURA