E c'è chi la spiega con la forza della trama, tutta colpi di scena, ritmo, tempi azzeccati: leggere Agatha Christie, allora, è come avventurarsi in una giungla di emozioni.
Comunque la si voglia vedere, se ci portiamo dietro personaggi come Hercule Poirot e Miss Marple, o storie come quella di Dieci piccoli indiani o Assassinio sull'Orient-express è perché tutto pare ben congegnato, attentamente studiato e disposto sulla pagina.
E allora mi ha sorpreso la notizia del ritrovamento dei settanta quaderni in cui Agatha Christie fissò trame e abbozzi di romanzo. In realtà, una montagna di carta dove il disordine regna sovrano, la calligrafia è illeggibile, ogni spunto si perde tra un'infinità di altre cose, l'idea per un libro si mescola al conto della spesa, all'appuntamento deal parrucchiere, al compleanno da festeggiare.
Non sembra possibile, ma John Curran, lo studioso che ha scovato questo "retrobottega", la spiega così:
La sua mente dava il meglio di sé nel caos, che la stimolava più dell'ordine
Mi piace che proprio dal quel caos siano venuti fuori libri come meccanismi a orologeria.