Il come-back discografico delle Agatha si apre con un brano importante, non solo perché esemplificativo dello stato di salute del duo e di ciò che Gravis Atque Gravior contiene dal punto di vista musicale, ma anche per il tema trattato, che mai come oggi appare attuale. Il 1981 è l’anno in cui in Italia sono state abrogate le disposizioni di legge relative al cosiddetto “delitto d’onore”, una vera e propria vergogna che sembra uscire direttamente da un manuale di storia medievale e che, purtroppo, continua ad annidarsi ancora nelle pieghe di una società nient’affatto guarita dal morbo del maschilismo. La foga con cui le Agatha affrontano l’argomento attraverso note pesanti e slabbrate, avulse da ogni forma di compromesso e nate per colpire allo stomaco, figlie di un malsano incontro tra metal, noise e hardcore, ma al di fuori da ogni trend dominante o “hipsterismo” più o meno patinato, vale più di mille dichiarazioni d’intento. Il suono del duo è il frutto di una pulsione vitale bruciante, un caos organizzato con la furia di chi raccoglie le proprie cose prima che le fiamme raggiungano la casa, un manifesto del disagio che è anche orgoglio del proprio essere fuori dal coro, come ben sintetizza “A Song For The Different”. Se già il precedente Goatness aveva alzato il livello dello scontro, con Gravis Atque Gravior il conflitto si fa guerra senza quartiere e mostra la pericolosità di una band che ha reso ancora più esplosiva la propria formula basso più batteria, sulla quale s’infrangono vocals dal timbro inconfondibile, marchio di fabbrica di un linguaggio che sembra uscire da amplificatori immersi nel fango della Louisiana. Sette brani per una corsa che arriva alla fine fin troppo presto e fa venir voglia di ripetere il giro, per scuotere la testa a tempo e perdere interesse a ciò che accadrà poi, perché in fondo il finale lo conosciamo già e non ci possiamo fare molto, ma così vanno le cose e tanto vale godersi il viaggio finché dura…
Le Agatha sono tornate più agguerrite che mai e colpiscono ancora una volta il bersaglio. Il resto, sinceramente, conta poco.
Gravis Atque Gravior by Agatha Share on Tumblremailprint