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Agenda digitale: il decreto varato dal governo la fa troppo facile?

Creato il 30 gennaio 2012 da Afrodite
"Allineare il Paese agli standard europei" nella realizzazione della banda larga e ultra-larga: è quanto si propone il decreto "Semplifica Italia" varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/semplifica_italia/semplifica_italia.pdf).
Prendendo atto che quasi 5,6 milioni di italiani si trovano in condizione di "divario digitale" e che più di 3000 centri abitati soffrono un deficit infrastrutturale che rende più complessa la vita dei cittadini, il governo ha dato il via all'agenda digitale con l'intenzione di superare questi limiti.
Sarà la volta buona? Quanti soldi ci vorranno per portare il nostro Paese ai livelli europei? E dove li troverà il governo Monti?
Nel decreto si dice che verrà creata una "cabina di regia" (termine ormai molto in voga), composta da Governo, Regioni, Enti Locali, Authority. Non sarà difficile mettere d'accordo tutti questi attori?
Mi rendo conto che forse sto formulando troppe domande, ma la sensazione è che il decreto sulle semplificazioni semplifichi un po' troppo le cose (permettetemi il gioco di parole!).
Molto atteso e sicuramente utile il provvedimento sugli opendata e sul cloud, ovvero sulla condivisione e l'accesso dei/ai dati in possesso delle diverse istituzioni pubbliche.
Ma la vera novità sono le smart communities, ovvero la creazione di spazi virtuali in cui i cittadini possono interagire con le pubbliche amministrazioni per fornire suggerimenti.
Sembra che questo provvedimento abbia già trovato una prima applicazione con la decisione di far scadere i documenti di identità nel giorno dell'anniversario dei titolari, idea scaturita dall'indicazione di un cittadino qualunque. Se la cosa prenderà davvero piede, ci troveremo davanti a una mezza rivoluzione, stante la distanza siderale che ha sempre caratterizzato il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
Sembra anche che il presidente Monti sia subissato da e-mail inviate da signore e signori nessuno, a cui sarebbe intenzionato a rispondere individualmente.
Presidente, stia attento. Se si sparge troppo la voce, rischia che la sua casella postale vada fuori uso per eccesso di messaggi!
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