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Agenti letterari americani – i 20 peggiori

Creato il 22 agosto 2010 da Anellidifum0

Molto utile e divertente la lista dei peggiori agenti letterari d’America, pubblicata dal sito Science Fiction and Fantasy Writers of America, che penso valga anche per chi non scrive fantascienza.

Come ricorda il sito, le seguenti 20 agenzie hanno tutte almeno due difetti tra questi:

1) Chiedono soldi per leggere i manoscritti;

2) Chiedono soldi per fare l’editing o impongono di spedire a certe ditte che lavorano in quel campo;

3) Presentano conflitti d’interessi con vari gruppi editoriali;

4) Non hanno combinato granché in quanto agenti letterari;

5) Non aderiscono al contratto standard degli agenti letterari;

6) Hanno pratiche non professionali;

7) Mancano d’esperienza.

Ed ecco la lista dei peggiori 20:

  • The Aaland Agency (the alter ego of the now-defunct Abacus Group Literary Agency)
  • Allred and Allred Literary Agents
  • Barbara Bauer Literary Agency
  • Benedict & Associates (also d/b/a B.A. Literary Agency and R. Castro Literary Agency)
  • Sherwood Broome, Inc. (also d/b/a Stillwater Literary Agency, LLC)
  • Capital Literary Agency (formerly American Literary Agents of Washington, Inc.; also d/b/a Washington Agency and Washington Literary Agency)
  • Arthur Fleming Associates
  • Finesse Literary Agency (also d/b/a/ Elite Finesse Literary Agency)
  • Brock Gannon Literary Agency
  • Harris Literary Agency
  • Martin-McLean Literary Associates
  • Mocknick Productions Literary Agency, Inc.
  • B.K. Nelson, Inc.
  • The Robins Agency (Cris Robins)
  • Michele Glance Rooney Literary Agency (also d/b/a Creative Literary Agency, Creative Concepts Literary Agency, Simply Nonfiction, and May Writers’ Group)
  • Southeast Literary Agency
  • Mark Sullivan Associates (also d/b/a New York Editors, Manhattan Literary, and Pantheon Literary)
  • West Coast Literary Associates (also d/b/a California Literary Services)
  • Writers’ Literary Agency (a.k.a. WL Literary Agency or WLA), formerly The Literary Agency Group, which currently includes the following:
    -Children’s Book Publishing Agency
    -WL Children’s Agency
    -Poetry Book Publishing Agency
    -WL Poet’s Agency
    -Screenplay Writers’ Agency
    -WL Screenplay Agency
    -Writers’ Book Publishing Agency
    -Global Book Agency
    -Strategic Book Agency
    -AEG Publishing Group
    -Strategic Book Group
    -Eloquent Books (a vanity publisher)
    -Strategic Book Publishing & Marketing (a vanity publisher)
    -Strategic Book Marketing (a marketing company)
    -Writers’ Literary & Publishing Services Company (an editing company)

Altre discussioni sugli agenti letterari americani, le trovate qui.

Dovremmo organizzare questo genere di feedback anche fra noi scrittori italiani. Per quanto mi riguarda, io non ho al momento un agente letterario, né italiano, né straniero. Ho dovuto rompere il contratto con la NABU di Firenze perché ci hanno messo sette mesi a esprimere interesse nel voler leggere Tutta colpa di Miguel Bosé, in seguito venduto da me da solo alla Fazi Editore (per la serie: e se devo corteggiare l’agente letterario per avere una risposta di lavoro, lasciami corteggiare direttamente l’editore, no?).

Pessima l’esperienza anche con Nicolazzini, col quale c’era stato un abboccamento nel suo studio di Milano, lo scambio di un contratto standard e poi non sono mai più riuscito a parlarci al telefono, chiamando diverse volte e dal Canada.

La ALI, che penso sia una delle migliori agenzie in assoluto, o per lo meno è una di quelle con la fama migliore, ha letto Anelli di fumo e non gli è piaciuto. La cosa buffa è che il giorno dopo lo stesso romanzo è stato letto dalla Hacca Halley che ha fornito una scheda di lettura entusiasta. L’ho naturalmente spedita alla signora della ALI, che ha riconosciuto che fosse davvero molto buona. C’est la vie, madame Balzarotti Barbieri.

Altri agenti letterari, come Santachiara, non accetta nuovi autori. E questo è un male diffuso presso diversi agenti letterari di successo. Per il resto, non è che il panorama italiano sia così ricco come quello americano. Proprio per niente. Abbiamo sostanzialmente accennato a tutti gli agenti letterari degni di questo nome, tranne la Grandi & Associati. Ci sono delle lacune, sicuro, non pretendo di essere esauriente con questo post, ma queste lacune si contano sulla punta delle dita di una sola mano.

Non voglio aprire qui il vaso di Pandora delle case editrici, posso solo dire che con la Pequod siamo arrivati ad attendere la sentenza definitiva di I grado (dopo nemmeno 5 anni). Entro pochi mesi ci sarà la sua lettura in Tribunale in Ancona.


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