Immigrazione, si barricano in un Centro di accoglienza ed aggrediscono gli Agenti intervenuti, il Coisp: "Chi viene in Italia sa che qui è una pacchia, e che si può fare come si vuole specialmente contro le Forze dell'Ordine"
"Molti degli immigrati che giungono irregolarmente nel nostro Paese hanno l'assoluta certezza di poter fare esattamente come gli pare, consci della quasi assoluta impunità di cui possono godere in un contesto che tutto permette e tutto giustifica, specie in virtù della confusione, dell'inefficienza, dell'ambiguità con cui viene gestito il fenomeno dell'immigrazione clandestina, e dell'impossibilità pratica di garantire che anche loro rispettino le leggi italiane. La maggior parte, sì la maggior parte, sa bene, perché lo ha appreso prima di giungere in Italia, che qui è una pacchia bella e buona e che a quei fessi delle Forze dell'Ordine si può fare ciò che si vuole. E' una triste realtà, al di là di tutte le menzogne dettate dal buonismo ipocrita e bugiardo con cui si vuol sistematicamente far passare tutti gli immigrati per vittime, compreso quando sbagliano di proposito. E' una triste realtà: molti clandestini arrivano solo per pretendere ciò che alcuni italiani neppure si sognano, senza rispetto e senza alcuna gratitudine, e se non vengono accontentati, passano immediatamente alla violenza. Noi lo sappiamo bene perché siamo noi a farne le spese ogni volta".
E' un indignato Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a parlare all'indomani di quanto avvenuto in un Centro d'accoglienza alla periferia di Roma, dove 12 stranieri, a cui erano state revocate le misure di accoglienza per la violazione reiterata delle regole di comportamento, si sono barricati dentro e poi hanno aggredito i Poliziotti intervenuti, lanciandogli contro delle sedie e sferrando calci e pugni.
"Abbiamo letto qualche delirante dichiarazione - si infuria ancor di più Maccari - di chi ha pensato bene di giustificare quanto accaduto sostenendo che i 'poveri' immigrati sono stati lascati senza cibo né soldi. E' appena il caso di ricordare a certi balordi benpensanti che se davvero ogni privazione, giusta o ingiusta, meritata o non meritata, questo non importa, fosse una causa legittima dell'uso della violenza qui sarebbe la guerra mondiale! E, ovviamente, i primi a passare alle maniere forti, a quel punto, dovremmo essere noi, considerato che ci mandano a rischiare la vita senza neppure gli strumenti più elementari per salvarci la pelle - leggi giubbotti antiproiettile -, e che non di rado persino i nostri indumenti di servizio vengono dati ai clandestini mentre noi possiamo anche arrangiarci, e che calpestano anche i nostri diritti più elementari provandoci persino spesso di quei quattro spiccioli in più che a noi sono sicuramente DOVUTI, visto che ce li guadagniamo lavorando!".
"Invece di tutte le assurdità che sentiamo in casi come quello in questione - conclude Maccari - ci piacerebbe che i tanti paladini dei poveri che non perdono tempo a difendere chi viola la legge pensassero, anche solo per un attimo del loro prezioso tempo, a quei veri poveri che non riescono a tirare a campare e che non trovano alcun aiuto concreto, reale e cospicuo quanto quelli che vanno ai clandestini all'interno dei confini del loro stesso Stato. Quello che si dice tanto civile e generoso, certo, a spese dei soldi degli altri cittadini e della salute dei cretini in divisa".