Buongiorno a Tutti,
ho pensato di aprire il blog con una riflessione personale, con cui spero di coinvolgere la maggior parte di voi. Perchè nel cammino professionale percorso fino ad oggi ho avuto modo di conoscere entrambe le parti in causa.
Analizziamo il problema:
- le agenzie hanno nella maggior parte dei casi una sede fisica, più di 3 persone all’interno e una serie di liberi professionisti che ruotano intorno alla struttura. Ci sono fornitori abituali e occasionali. E poi, ci sono i clienti.
Le agenzie, professano la capacità di poter gestire la comunicazione per un cliente a 360°, ma si servono, per farlo, dei liberi professionisti che hanno al proprio interno e che sono specializzati in specifici settori. Per la necessità di ricercare spesso strumenti e competenze all’esterno propongono ai clienti preventivi markuppati e fee d’agenzia che sfamerebbero 5 famiglie di liberi professionisti.
- i liberi professionisti lavorano spesso dalla propria abitazione, hanno a disposizione tutti gli strumenti per coprire un determinato settore della comunicazione. Hanno competenze elevate poichè specializzati in un determinato lavoro. Collaborano spesso con agenzie come consulenti e poi, anche loro, hanno clienti…ma di due tipologie: quelli delle realtà con cui collaborano ed inevitabilmente devono relazionarsi ed i propri contatti.
Alla luce di ciò si sente dire di clienti che si rivolgono, dopo un percorso guidato da un’agenzia, ai liberi professionisti che con dedizione li hanno seguiti in un particolare settore della loro comunicazione aziendale.
Qual è la giusta risposta che il libero professionista dovrebbe dare al cliente?
C’e’ ancora futuro per le agenzie di comunicazione?