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Aggiornamenti dal Castello di Barbablù

Da Mcnab75

barbablù

Il titolo è ingannevole e serve solo per attirarvi verso la mia game novel, nel caso non la conosceste ancora

:D

Sto parlando di Tomato Moth. Per chi si fosse perso la novità, vi ricordo che si tratta di un racconto a puntate, in cui il proseguo di ogni capitolo è deciso dai lettori, in puro stile librogame (o gamebook, all’inglese, se preferite).
Questa settimana ho deciso di pubblicare un capitolo solo, il numero cinque, che è online da ieri. In compenso si tratta di un capitolo più lungo del solito, avendo sforato le 2000 parole al posto delle consuete 1300/1500.
Il bello è che tempo fa avevo stabilito – tra l’altro con piena ragione – che i racconti a puntate con capitoli più lunghi di 500/600 parole allontanano i lettori casuali. Però questo esperimento che sto portando avanti soprattutto per divertimento personale, obiettivo che finora ho centrato, quindi delle regole di convenienza me ne frego alquanto.
L’esperimento dell’interattività è senz’altro singolare e stimolante. Io sono abituato a programmare i miei racconti con ampio margine di tempo, lavorandoci sopra come un dannato appena ho l’ispirazione giusta. Cosa che, chiaramente, per Tomato Moth non può avvenire.
Quindi, in questo caso, non mi resta che trascorrere i giorni tra un capitolo e l’altro registrando le votazioni dei lettori, e poi impormi 48 ore circa di tempo per scrivere quello nuovo. Cosa che trasforma il tutto anche in un esercizio di costanza e applicazione. Scrivere quando non se ne ha voglia – e io sono in un periodo in cui ho quasi smesso di occuparmi di narrativa – è un buon metodo per non perdere del tutto il contatto con la creatività.

Seconda cosa, la game novel è slegata dai miei altri universi narrativi, quindi posso procedere con una leggerezza che non provavo da tempo. Ogni tanto allontanarsi dai vecchi personaggi, quelli a cui uno scrittore è tanto affezionato (nel mio caso parlo di quelli legati a 2MM) fa bene, soprattutto nel momento in cui ci si accorge che il pubblico di lettori è diventato meno ricettivo e dà palesi segni di stanchezza.
Ok, questa è la versione razionale e scevra da polemiche, l’altra la terrò solo per me

:)

Infine ammetto che sto spaziando tra generi e non-generi, senza badare troppo a rispettare l’ortodossia di questo o quel filone. La cosa è oltremodo appagante. Pur avendo a suo tempo dichiarato di partire da un urban fantasy abbastanza riconoscibile, ho smesso fin da subito di pensare ai canoni del genere, concentrandomi solo sulla storia.
Piccoli inside joke inseriti qua e là fanno il resto.


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