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Aggiornamento Dark Project/2

Creato il 10 dicembre 2013 da Ninapennacchi

FINITOOOOOOOOOOO!
Cioè, finita la versione beta a cui seguirà la prima stesura a cui seguirà la versione definitiva. (Yeah, life sucks!) Per farvi capire il livello di elementarità di questa fase, considerate che l'ho scritta in Notepad; niente formattazione del testo, niente corsivi, niente cura formale o attenzione ai refusi, solo la storia e i dialoghi scritti di getto, con le descrizioni necessarie alle coordinate del qui e ora.

Aggiornamento Dark Project/2

Esempio di ultimo capitolo in fase beta.
Beh, che c'è?


Ora, pausa per un paio di settimane. Cioè, a parte aggiungere qualche frase che i personaggi mi suggeriranno mentre sono al lavoro (momento in cui la mente è più portata a distrarsi in assoluto, come voi tutte sapete) recupererò il tempo perduto. Leggendo (ho una wishlist pressoché infinita) e guardando serie TV.
In quest'ultimo mese di Full Dark Project Immersion ho letto pochissimo: solo due libri. Il primo è "Dannazione" di Chuck Palahniuk; libro che vi sconsiglio nel caso in cui situazioni, ehm, particolari (e quando dico particolari, mi riferisco a scene tipo "Testa Mozzata Pratica Cunnilingus a Demonessa Gigante") vi turbino; nel caso opposto, invece, è passabile. Anzi, mi spingerei a definirlo carino, se non cadesse sul finale in un anticlimax quasi da denuncia penale. 
Il secondo libro è stata la rilettura di Cime Tempestose. Ve ne vorrei parlare approfonditamente, ma ci rinuncio perché non saprei rendere giustizia a uno dei libri più belli mai scritti. È facile capire perché sia meno citato di "Orgoglio e Pregiudizio", e perché io stessa abbia aspettato anni, almeno dieci, per rileggerlo. Quando leggi Orgoglio e Pregiudizio non stai male per i personaggi; la stessa ironia dell'autrice smorza il dramma, e tu sorridi, provi emozioni pacate, ti stupisci per l'acutezza di Jane Austen... ma non ti risvegli la notte sentendo i fantasmi che ti sussurrano all'orecchio, come è successo a me qualche sera fa."Cime Tempestose" fa male. Con la Brontë tutto è viscerale, istintivo, doloroso persino, a partire dal linguaggio pieno di epiteti e turpiloquio (anche esplicito). La comprensione dei sentimenti umani è totale. Fa male, ma quando arrivi alla fine, ti senti ripagata per ogni sofferenza, e io non posso che suggerirvi di leggerlo se non l'avete ancora fatto.


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