Dopo l’inghiottitoio del Serrone e la grotta del Falco anche la grava del Minollo offre prospettive di esplorazione.
Sabato 25/07/2015 Luca Pedrali, assistito da sette speleologi del GSAVD, AIRES e Speleomannari, ha condotto l’esplorazione dei due sifoni, rispettivamente a valle e a monte del collettore, posti ad una distanza di circa 450 mt, per un dislivello di 56 mt.
Il primo sifone (denominato Ciaccio) ad essere esplorato è stato quello posto a valle, a circa – 300 mt.
I primi 150 mt del sifone si sviluppano ad una profondità tra i 20 e 40 mt, lungo un articolato saliscendi con innumerevoli punti di prosecuzione.
La progressione è stata resa più difficile in ragione dei restringimenti incontrati.
All’uscita dal sifone, liberatosi dall’attrezzatura, Luca ha potuto percorrere altri 50 mt lungo un aereo meandro, dovendosi alla fine fermare in prossimità di una risalita.
Il secondo sifone (denominato Ciccio), dal quale proviene l’acqua dell’intero collettore, procede orizzontalmente alla massima profondità di 3 mt.
L’esaurimento della sagola ha permesso l’esplorazione soltanto per la lunghezza di 160 mt.
Il sifone presenta numerosi tratti semiallagati.
Durante l’immersione è stata utilizzata apparecchiatura a circuito chiuso (rebreather Pathfinder-Megalodon), che ha garantito autonomia e benefici fisiologici.
Da sottolineare, comunque, preparazione e grande determinazione di Luca, che nonostante gli otto mesi di riposo forzato (solo quindici giorni fa girava con le stampelle) è riuscito a portare a termine ben due immersioni, in sole undici ore: le chiacchiere stanno a zero.
Ciccio