Sito primario di approdo del lander Philae sulla cometa 67P visto nel suo contesto.
Credits: SA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA
A conclusione del concorso ESA iniziato il 16 ottobre scorso, è stato scelto il nome del Landing Site J, Il luogo dove il lander Philae si poserà il 12 Novembre. La scelta finale è stata effettuata dallo Philae Steering Committee dell’ESA, e la selezione è stata fatta tra i 30 nomi proposti finalisti, sopravvissuti ad una durissima selezione che ha contato oltre 8000 proposte in tutta Europa. Si chiamerà Agilkia, come l’Isola egiziana dove vennero trasferiti i templi di Philae in occasione della costruzione della famosa diga di Assuan.
L’Isola di Philae – si legge nella motivazione – è menzionata da numerosi scrittori dell’antichità, come Strabone, Diodoro, Tolomeo, Seneca e Plinio il Vecchio e si trovava nei pressi della prima cascata del fiume Nilo nel sud dell’Egitto. Caratterizzata da numerose testimonianze di templi, questi furono salvati dall’Unesco negli anni 1960, quando ne progettarono la dislocazione sul’isola Agilkia, che, più elevata, non sarebbe stata sommersa dalle acque.
«La decisione è stata molto difficile» ha dichiarato Felix Huber del DLR , a capo dello Steering Committee. «Abbiamo avuto moltissimi suggerimenti e molti di questi nomi erano davvero interessanti».
Il nome Agilkia, legato alla storia dellEgitto e alla storia della sonda Rosetta e del suo lander Philae, è stato scelto per un solo voto di differenza dal Committee. Agilkia è stato proposto da oltre 150 persone in tutta Europa, 11 delle quali dall’Italia. Una volta selezionato il nome nel Landing Site, ESA ha deciso di estrarre a sorte il vincitore finale tra i 150 proponenti.
Il fortunato vincitore è Alexandre Brouste dell’Università di Le Mans preso dalla lista del CNES e avrà la possibilità di partecipare dal vivo all’evento dell’atterraggio sulla cometa al Mission Control Centre in Darmstadt, Germania, il prossimo 12 Novembre.
La competizione NameJ è stata organizzata e coordinata da ESA, DLR, CNES e in Italia da ASI e INAF.
Fonte: Media INAF | Scritto da Livia Giacomini