Negli Stati Uniti, secondo un recente sondaggio nazionale, il sostegno pubblico nei confronti dell’energia nucleare è ai massimi livelli. Per il secondo anno consecutivo, infatti, più del 70% degli americani si è dichiarato favorevole all’uso del nucleare per la fornitura di energia elettrica statunitense mentre i contrari si sono attestati intorno al 26%. Sempre dal sondaggio è emerso che i “fortemente favorevoli” hanno superato con un margine di 3 a 1 quelli “fortemente contrari”. Lo studio, sponsorizzato dall’Istituto per l’energia nucleare statunitense (NEI – Nuclear Energy Institute), è stato condotto tra il 10 e il 13 febbraio 2011 dalla Bisconti Research Inc/GfK Roper. Il 79% degli intervistati ha dichiarato che “per far ripartire gli investimenti e mantenere la competitività degli Stati Uniti, il governo federale dovrebbe fornire garanzie e sostegno agli investitori, sia per gli impianti solari ed eolici che per la costruzione di centrali nucleari avanzate”, tutte tecnologie che “riducono l’emissione di gas serra”. Inoltre, alla domanda “quanto è importante il nucleare per la produzione elettrica della nazione” ben l’84% ha risposto che “il nucleare è una fonte importantissima”, contro l’11% che si è espresso in maniera contraria. Il 66%, inoltre, si è dichiarato d’accordo alla costruzione, in un futuro prossimo, di nuovi impianti. Il sondaggio, quindi, conferma il grado di consapevolezza degli americani sui vantaggi dell’energia nucleare e il merito, come ha affermato Ann Bisconti, presidente della società che ha condotto l’inchiesta, è da attribuire alla trasparenza con cui è stato trattato l’argomento dai media. E’ cambiata anche la percezione del grado di sicurezza di una centrale: si è passati dal 35% nel 1984, al 67% odierno. L’amministrazione Obama sta cercando di aumentare la quantità disponibile di garanzie sui prestiti federali per la costruzione di nuovi reattori, riconoscendo che l’energia nucleare è una fonte di produzione elettrica affidabile, ben collaudata e pulita.
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