Agli italiani importa degli italiani?

Creato il 02 dicembre 2013 da Lamagadioz
2 dicembre 2013

Fino a poco tempo fa l’unica fuga dei giovani di cui sentivamo parlare era quella dei cervelli. La cosa mi ha sempre fatto un po’ sorridere, pensando a chi invece emigrava senza una laurea, solo per provare a vivere in un altro posto e che non ricadeva in questa categoria perchè…non aveva una laurea. Ma non era un cervello anche quello? Quante persone in gamba conoscete di valore e assoluta intelligenza con un semplice diploma o licenza media? Io molte. Ed è un vero peccato vederle andare via.

Ma non è di questo che voglio parlare.

Parlo dell’acqua calda in fondo, niente di sorprendente. Siamo passati dalle fughe di chi sperava di poter spendere in modo migliore e più redditizio la propria laurea (i cervelli) alle fughe dei giovani, laureati o meno che vogliono provare a vivere altrove per cercare un futuro che a quanto pare l’italia non vuole dar loro fino ad arrivare alle famiglie, così disperate da volere prendere marmocchi e valigie e andare il più lontano possibile da qui, non importa se in gioco c’è praticamente tutto.  E arriviamo poi ai pensionati, che qui con mille euro fanno la fame mentre in posti come la Canarie o il SudEst asiatico vivono alla grande e, quindi, via di corsa da questo paese!

Questo post mi è venuto in mente leggendo un commento di Jlenia da Vancouver: anche lei argomentava di quanto all’inizio a scrivergli fossero solo ragazzi in cerca di un’esperienza in Canada mentre gradualmente ha cominciato a ricevere mail di padri di famiglia disperati, pronti a trasferirsi con tutta la famiglia pur di andarsene via da qui.

Io addirittura ricevo emails di ragazzi con un lavoro tutto sommato dignitoso, magari anche a tempo indeterminato, a cui vogliono rinunciare perchè di vivere in questo paese non ne hanno più voglia.

Se penso alle fughe in atto adesso, quella dei cervelli iniziata qualche anno fa mi sembra solo una bella parentesi, un po’ come i Grand Tours che facevano i figli dei nobili dal ‘600 in giro per l’Europa per farsi un’esperienza. E, paradosso dei paradossi, una delle mete più ambite era l’Italia.

Certo lo spirito oggi è diverso, i cervelloni del XXI secolo non partono solo per fare una bella esperienza ma per guadagnare dignitosamente rispetto ai miseri assegni di ricerca italiani.

La fuga “cervellotica” in ogni caso, oggi, mi pare acqua fresca rispetto all’esodo che stiamo vivendo e di cui tutti ci accorgiamo tranne quei disgraziati che ci governano. O meglio, lo sanno ma se ne fregano.

Non fatevi imbambolare dalle promesse, dai talk show dove i politici si spargono il capo di cenere dicendo che si, hanno sbagliato, ma cercheranno di rimediare. Non fatevi abbagliare.

A loro non importa nulla che i pensionati scappino e usino la pensione per vivere e arricchire altri paesi, non gliene frega niente se i giovani non vogliono manco laurearsi qui e provano a scappare con il diploma in mano per, probabilmente, non tornare mai più. Non gliene frega niente di quei padri di famiglia che pur di dare un futuro migliore ai loro piccoli sono disposti a mollare il lavoro e a provare altrove, via da qui, via da questo paese che si sta mostrando irriconoscente verso tutti, giovani, famiglie e anziani.

Stanno deludendo tutti e continuano a farlo, continuano a mangiare sui poveracci, a tartassare gli italiani onesti che pagano le tasse per coprire i buchi fatti da quelli che non le pagano, che dichiarano false invalidità o situazioni reddituali basse pur di non pagare le tasse universitarie o evitare di andare a lavorare.

Questi ultimi furbetti sono italiani a cui dell’Italia evidentemente non frega nulla, pensano solo a lucrare sulle spalle del paese e il governo fa ben poco per contrastarli e in ogni caso i soldi non versati difficilmente li rivedrà.

E’ un paese allo sbando, da tutti i punti di vista.

Ma che chi ci governa se ne freghi di noi è abbastanza chiaro e non merita altri fiumi di parole.

Ma noi, noi quanto ci teniamo?

Quanto siamo disposti a sopportare?

Si scappa, ok. E quelli che non possono scappare? E quelli che non vogliono scappare perchè vogliono vivere bene qui?

Agli italiani quanto frega degli italiani? Perchè è questa la domanda principale che dobbiamo porci tutti. E sono sicura che molti di nascosto risponderebbero: a me degli altri non frega nulla, l’importante è che sto bene io.

Ma quando anche tu comincerai a stare male, quando le tue sicurezze inizieranno a vacillare…quanto tempo aspetterai e quante ingiustizie sarai disposto a subire prima di aprire gli occhi e arrabbiarti per davvero?

Ho speso fiumi di post a decantare il mio paese, a dire che in fondo qui non si sta poi così male, ho litigato con tanti commentatori che mi hanno pure offeso senza mezzi termini perchè ho osato dire che qui tutto sommato si può vivere bene.

Non ho cambiato idea, ancora penso che questo paese potrebbe essere il migliore del mondo, ma mi rendo conto sempre di più che ce lo stanno portando via.

Lo stanno distruggendo.

Sto male in questi giorni, non ce la faccio a sentire di giovani che scappano, famiglie intere che partono così, per pura disperazione. E si appellano a me, a questo semplice blog che pone tanti quesiti ma risposte vere non ne ha, io non ne ho.

Io ho solo tante, troppe domande. E più scrivo di Italia, Australia e vita all’estero e più me ne vengono.

Sto male al pensiero di mia nonna che va avanti con una pensione di 450 euro e non aggiungo altro sulla sua situazione per privacy, ma ragazzi vi assicuro che c’è da andare fuori di testa. E lei non può scappare all’estero…dove scappa che non può fare due metri da sola se non si appoggia a qualcuno??

Penso ai pensionati d’oro che non vogliono veder intaccata la loro pensione e poi penso a lei che fa i salti mortali, come può, a 87 anni, da sola, per arrivare a fine mese. Perchè le bollette le paga tanto quanto le pagano i ricchi, non esistono le bollette progressive, la spesa la paga tanto quanto la pagano i ricchi, perchè un litro di latte costa uguale per tutti.

C’è un’ingiustizia in questa società che fa spavento. Ma non ci si incazza abbastanza.

Guardate che non inneggio agli scioperi selvaggi o alle manifestazioni a oltranza, quelle possono anche servire, senza dubbio, ma non risolvono i problemi.

Bisogna partire dalle urne, l’unico modo che abbiamo, secondo me, per comunicare il disagio che stiamo vivendo.

Perchè ogni giorno è peggio del precedente, non esiste la luce in fondo al tunnel, anzi esiste ma è un bel treno che ci sta venendo addosso….non è vero che la crisi è finita, che il prossimo anno il Pil crescerà..sono tutte stronzate che ci propinano per farci stare buoni.

Stanno facendo fallire questo paese.

Oserei dire che STIAMO facendo fallire questo paese. Perchè è anche colpa nostra.

Tutto dipende da noi, TUTTO.

Tutto dipende da quanto vogliamo accettare questo sfacelo, da quanto continueremo a votare i soliti noti.

Berlusconi è decaduto…pensate che i nostri problemi siano finiti? Ma quando mai! Non voglio parlare di politica spicciola, ma apriamo gli occhi iniziando a capire che TUTTI, tutti, devono andare a casa. Io non salvo proprio nessuno. Perchè nessuno ha provato davvero a salvare questo paese.

Tutti hanno mangiato e lucrato alle spalle dei cittadini, tutti.

Credevo a Renzi, ma anche lui mi sembra tante parole e pochi fatti, credevo in Grillo ma in parlamento non mi pare abbia fatto molto. Adesso non credo davvero più a nessuno. Tutti a casa, basta.

Sarà che in questo periodo ho i sensi tutti in allarme perchè….aspetto un maghetto o una maghetta.

Eh già….e quindi da ragazza sono passata a “quasi mamma” con tutte le ansie che questo comporta. Penso a me e a quel bimbo/a (ancora non so il sesso!) che porto in grembo e che un giorno sarà un giovane con tanti sogni da realizzare.

Che mondo gli sto offrendo? Che speranze avrà di realizzare i suoi sogni?

Per chi poco poco mi conosce, sa che per me la soluzione non è andarsene.

Non aspettatevi che vi dica: “Avevate ragione voi, detrattori di questo paese, è tutto uno schifo, andiamocene via”. No, io non vi dirò mai una cosa del genere.

Io vi dirò che questo paese è allo sfascio e vi inviterò a combattere per lui, non andandovene, ma rimanendo.

Lottando nei limiti del possibile per far valere i nostri diritti, con tutti i mezzi leciti e pacifici di cui disponiamo.

Lottando e cambiando affinchè a tutti gli italiani importi di tutti gli italiani.

Le prossime elezioni saranno un banco di prova non per i candidati politici, ma per noi.

Verrà veramente fuori chi siamo e che cosa vogliamo da questo paese.

Grillo ha detto una cosa che mi ha stupito, forse l’unica, in una delle sue tante interviste: “Aspetto di vedere come andranno le prossime elezioni, se gli italiani voteranno sempre i soliti noti, allora io mollo tutto, non ne vale più la pena”.

Su questo sono d’accordo con lui.

E ora basta farmi del nervoso che il piccino mi si innervosisce pure lui


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