Per il libro, special thanks to mio padre: se stai cercando ancora questo libro… beh sappi che cel’ho io!
Ieri notte, mentre vagavo disperatamente per il web alla ricerca di una metodologia per alleviare i miei affanni, sono incappata in diversi siti di tarocchi, taroccature e magie di vario tipo. Mi si è praticamente aperto un mondo.
Dovete sapere che (se ho ben capito) la famiglia del mio genitore era molto appassionata di occultismo, passione che hanno trasmesso conseguenzialmente al pargolame tutto. D’altronde, da qualcuno dovevo pure aver preso la mia passione per i cimiteri e soprattutto, la mia buona mano nel fare i tarocchi… eh si, sono, anzi ero, veramente brava, proprio come la mitica maga Rowena e Gennaro D’Auria, i grandi maghi delle tv private partenopee! Dai 13 ai 19 anni mi divertivo a leggere le carte ed ero diventata anche molto popolare nel palazzo dove abita la mia mamma: molte sue amiche venivano da me per chiedere consiglio, farsi divinare il futuro e soprattutto, farsi quattro risate.
Piccolo disclaimer: In realtà non ho mai creduto di avere doti paranormali, non vi preoccupate! Né i miei mi hanno mai incoraggiata. Se le mie previsioni erano azzeccate, probabilmente era solo una questione di fortuna. Percarità, non giudico chi crede veramente al potere divinatorio dei tarocchi, anzi, però non è propriamente il mio caso.
Tornando a noi: Insomma, gira che ti rigira, inizio a leggere la questione dei legamenti d’amore. A quanto ho capito, si tratta di piccoli riti in grado di far innamorare/tenere legata una persona. Ce ne sono di svariate tipologie, molte delle quali prevedono anche invocazioni ai Santi, cosa che mi ha lasciato assai perplessa. Se la magia, l’occultismo, sono qualcosa che proviene dal paganesimo, che poco ha a che fare con la dottrina cattolica insomma, come si possono fare feticci vodoo-style invocando Santi e Madonne?!
Su questo blog (parecchio interessante, devo dire), si possono trovare svariate “magie”. Quella che mi ha lasciato più perplessa è il Legamento di Sant’Elena, che con una specie di rito apotropaico, con tanto di foto e spilli conficcati dentro, ci consente di far diventare una persona pazza (nel vero senso della parola) di noi! Ma ve lo immaginate? Il legamento garantisce che questa persona non potrà fare a meno di pensare a noi, che diverremo lo scopo della sua vita e che ci verrà a secutare anche di notte! AIUTO! Per fortuna questo blog e anche molti aficionados della magia, sconsigliano questo rito, perché pare sia veramente way too much e possa condurre allo stalking.
Che poi io dico… ma ne vale veramente la pena? Cioè, se uno non mi vuole pazienza, mica mi metto a fare le fatture alla gente! Capisco dire una bella preghierina, come questa qui di San Cipriano, che non comporta notti di plenilunio, pentacoli, cuori di pollo o fegatini alla vicentina… ma addirittura c’è chi parla di macchiare il caffè con un po’ di sangue mestruale in modo da far innamorare qualcuno indelebilmente (e, perché no, fargli venire qualche malattia…)!
Tra i riti che mi sono piaciuti di più c’è questo qui coi limoncini, che mi pare una cosa molto napulegna… anzi, di Sorrento, visti i bei limoni che possiamo trovare nella zona della Penisola. Ho subito avuto un flash con me che facevo questa fattura (perché di fattura si tratta):
- prima difficoltà: incidere qualcosa nella buccia del limone con uno spillo! Uno spillo dico io ma come si fa? Già vedevo i miei polpastrelli sanguinare.
- seconda difficoltà (non da meno): come faccio a capire quando la Luna è Nuova o è Vecchia? A me pare sempre la stessa! E poi da casa mia la luna mica si vede! Non si vede niente di sera, suppongo a causa del troppo smog. Insomma, troppo complicato.
- terza difficoltà: nascondere una roba come 7-8 limoni. Dove me li metto? E soprattutto, come giustifico il loro occultamento? Non credo che chi vive con me si berrebbe la storia che sto facendo una ricerca per scrivere un articolo sulla coltura dei limoni per la Coldiretti.
- quarta difficoltà: i limoni vanno gettati ogni settimana in un corso d’acqua. Ma io che faccio? Vado al Molosiglio e li butto a mare, rischiando di colpire qualche barca o qualche pantegana che nuota nel pulitissimo mare di Partenope? Li butto in una pozzanghera? In una fogna?