In Giappone l'aglio e' un vero problema.
Molti lo amano, viene addirittura fatto uno spiedino di solo aglio che solo i piu' temerari ordinano.
Certo non arrivano al livello dei vicini coreani, dove manca poco che lo usino per farci le case.
Il problema sta nel fatto che o costa quanto lo zafferano oppure e' fatto in Cina.
Nulla togliere ai simpatici cinesi che mi hanno donato il maiale in salsa agrodolce (quello fatto coll'aceto nero) che e' a dir poco superbo. Ma le campagne cinesi hanno uno standard di uso di anticrittogamici et similia ben superiore ai limiti nipponici (ed europei) per cui preferisco evitare.
Quindi, quando qualche mese fa in Italia mi trovai a tu per tu al supermercato con una busta di Aglio di Voghiera DOP, non me lo son fatto scappare.
Tuttavia, lo zappatore, che sebbene sia una frana, ha sempre uno spirito rigenerativo ispiratogli da Madre Natura, ed ha ben pensato: quasi quasi lo pianto!
Ed eccoci alle porte dell'inverno a mettere a dimora un aglio super italico nelle nipponiche terre.
La scelta dei bulbilli deve ricadere su quelli piu' esterni e tra questi sono da preferire quelli grossi.
Un bulbillo va messo in terra con tutta la buccia ad una profondita' tra i 10 ed i 5 cm nel terreno.
A primavera dovrebbe fare capolino e via via crescere. Quando le punte si seccano allora si puo' raccogliere. Fare asciugare al sole il necessario.
E poi mi faro' un bello spiedino di solo aglio con un po' di miso sopra, alitando letalmente su coloro che deridevano il mio orto.