Agnelli, guarda che il calcio sei tu

Creato il 27 aprile 2013 da Mbrignolo

MILANO. Un potente calcio nei palloni oggi non può non andare, alla vigilia del derby di Torino, al n°1 della Juventus Andrea Agnelli. Semplice, cristallino, il motivo, da riferirsi alla frase detta ieri al Financial Times e ripresa da tutti, anche da noi, per cui il calcio italiano “frena” la Juventus nella sua crescita e ha bisogno di riforme strutturali. Discorsco puzzolente, caro Agnelli, discorso che sa di quello che la sa lunga, che ha ragione, che non ha fatto errori e che punta il dito contro chi frena la sua ascesa. E voi, cari bianconeri ricconi miticoni, non siete per caso gli esponenti di punta di un certo calcio che fa calcio di nome e italiano di cognome? Beh, l’Agnelli che fa questo discorso mi è sembrato della stessa pasta di quelli che, in Parlamento, applaudivano convinti il presidente Napolitano che li sbertucciava pensando “Beh. sta parlando di quello di fianco, non di me”. Stesso discorso per Agnelli, della serie “io so io e voi nun siete un cazzo”. L’Agnelli-Marchese del Grillo si ricordi che se il calcio italiano non gli piace è lui che lo deve cambiare… per primo.


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