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Agosto a Barcellona

Creato il 07 agosto 2012 da Witzbalinka

Ci sono città la cui fisionomia soffre cambiamenti, ancor di più quando arriva agosto ed i suoi abitanti le abbandonano in massa. Ne scaturiscono immagini da film fantascientifico, un futuro post nucleare o l’alba di un mondo nuovo sui resti dell’antico, spopolato velocemente, un universo parallelo dal carattere onirico, tra l’incubo ed il prodigio.

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Grandi strade e vialoni solitamente caratterizzati dal traffico continuo e frenetico di persone e veicoli diventano di uso esclusivo di chi passeggia, un passante che percepisce come nessuno prima insospettabili prospettive e possibilità. Il fatto che rimangano semideserte sembra attribuire un’aura particolare alle poche persone che le percorrono senza fretta, favorendo incontri straordinari tra loro in una sorta di realtà sospesa dove il contorno, la consistenza e gli odori delle cose, la vita stessa, sembrano rivestire un valore diverso ed eccezionale, aperto fugacemente alla sopresa e al mistero in un tempo leggero e senza peso che sembra essersi fermato. Chiaro che a volte quando il tempo sembra fermarsi, come si dice in un romanzo di Haruki Murakami, quel che accade è che diviene semplicemente irregolare, come se soffrisse un rilassamento parziale in cui l’ordine, la successione e la probabilità delle cose sperimentano una riduzione sostanziale del loro valore.

Questo è quel che accade in molte città ad agosto, lasciandoci la netta sensazione che il mondo ci appartenga, sia nostro. Non è il caso di Barcellona dove la massiccia affluenza di turisti rende impossibile il passaggio scorrevole per le sue strade più note – a differenza della Gran Via di Madrid per esempio, che  acquisisce un aspetto fantasmatico sotto il sole cocente di agosto.

Non è pertanto il mondo esteriore centrale di cui si appropria a forza chi rimane a Barcellona quando la maggior parte dei suoi abitanti se ne vanno, ma di altri più periferici (quello di quartieri come il Poblesec, tra Paral-lel e Montjuiic) e interni (teatri e cinema dove non è difficile trovare i biglietti) così le affascinanti taverne e bar popolari del bel Poblesec si possono frequentare senza angolamericani ed è possibile mangiare senza stress in locali come il meraviglioso ristorante modernista El Surtidor, nella bella omonima piazza, oppure, cambiando zona, risulta considerevolmente più facile trovare un tavolo nel meraviglioso ristorante argentino dallo stile bohemienne Rekons, in Calle Comte Urgell, angolo con Florida Blanca, dopo aver ispezionato con calma le bancherelle di vecchi libri e occasioni del Mercato di San Antoni la domenica, in agosto molto più accessibili, prima di entrare senza fare la coda a vedere un film in versione originale sottotitolata al cinema Floridablanca.


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