Il punto interrogativo è provocatorio, entrambi i servizi, a mio parere sono necessari. Però devo segnalare un fatto, certamente da un punto di vista molto piccolo: il mio blog.
Quando ha annunciato, qualche giorno fa, il decollo dell’ agrinido Montessoriano, ho avuto un indice di lettura, molto elevato, stando a significare l’interesse e l’aspettattiva che esiste su questa problematica/prospettiva.
Eppure la sostenibilità imprenditoriale dell’agriasilo o agrinido non è affatto semplice, se non interviene la P.A. con sostegni alle rette e ciò si fa sempre più difficile con le carenze finanziarie della nostra Italia.
Di figli se ne fanno pochissimi, gli extracomunitari difficilmente manderanno i loro bambini agli agriasilo e poi con il tempo anche le loro abitudini demografiche tenderanno ad allinearsi alle nostre.
Pertanto ben vengano gli agriasili ma non saranno che una qualificata integrazione agli esistenti o una scelta di un certo target educativo.
Mentre gli anziani aumenteranno sempre di più e le Regioni dell’ Italia Centrale sono quelle dove le aspettative di vita per gli uomini sono le più elevate.
Poi la salute è migliorata, si possono fare molte cose e il problema forse maggiore è la solitudine.
Ecco perchè stanno sviluppandosi , in alcune città che hanno terreni , ricchi di acqua, gli Orti etici. Piccoli appezzamenti in cui con un piccolo canone annuale , l’anziano coltiva il suo orticello, ci passa le giornate, parla con la terra e con i vicini.
Zappa, innaffia, un piccolo trattamento o niente (meglio, se possibile!!) e con fierezza torna a casa e mostra agli amici, ai nipoti….il suo raccolto.
Penso: non sarà possibile che anche in qualche fattoria, sociale si possa dare un pò di terra a questi anziani ancora autossufficienti. Poi un campo di bocce, un aiuto all’animazione di qualche compleanno, di un percorso didattico, di una fiaba del nonno e una sana cenetta della ..memoria!!