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Agricoltura: chi sale e chi scende nella “borsa” alessandrina

Creato il 10 gennaio 2011 da Lapulceonline

vigneto, azienda agricola, vinoVigne in crisi in provincia di Alessandria. Il settore sta subendo il perido di reecessione e il calo dei prezzi su larga scala, a tal punto che non è più remunerativo coltivare certe uve nere. Le cantine sociali chiudono e l’abbandono delle vigne è un problema concreto nel settore dell’agricolturqa locale. Lo dice la Confederazione Italiana degli Agricoltori della provincia, che ha tracciato un bilancio delle varie produzioni agricole. Il trend sarà sempre di più verso prodotti “bio”, produzioni sostenibili o comunque “rintracciabili”. Secondo la CIA si va verso un’agricoltura più consapevole ed attenta. Ma le difficoltà non mancano.
Uva e vino. La produzione ha fatto registrare un +15% con Moscato e Gavi a fare da traino. Barbera e dolcetto, invece, sono in crisi. Per il settore cerealicolo è stata un’annata buona del grano e del mais sia per produzione si aper la resa. La nascita di impianti a biomasse fa crescere la domanda di granoturco. Il riso, causa sbalzi climatici, ha perso un po’ di produzione, ma la qualità è risultata abbastanza buona. Nel settore orticolo proseguono le difficoltà collegate all’aumento del costo delle materie prime che si uniscono ai problemi logistici di commercializzazione dei prodotti (la grande distribuzione la fa da padrona). Tanti hanno gettato la spugna e dove avevano prima insalate e pomoroi hanno piantato i pioppi. Poi ci sono i costi di trasporto e confezionamento: il contenitore per le patate costa di più che il prodotto stesso. Barbabietola da zucchero: persa da un po’ di anni l’industria di trasformazione, le produzioni reggono ugualmente. L’annata non è stata eccessivamente produttiva mentre la qualità si è presentata discreta. Pomodoro da industria. Si sono superati i 2000 ettari coltivati a “tomatiche”, in crescita. Non solo pesche per i frutticoltori. Ma calano i consumi e si risente ancora del 2009, annata disastrosa. I prezzi ai produttori non sono ancora soddisfacenti. Zootecnia.
Il comparto della carne bovina, che sta vivendo una situazione complessa, soffre dell’aumento dei costi di produzione . Si mangia meno manzo e suino. In controtendenza l’interesse per la razza piemontese. Il settore lattiero caseario ha visto un aumento del fatturato, dovuto esclusivamente all’aumento del prezzo del latte agli allevatori e risulta solo un parziale recupero di quanto perso nel 2009.
Ci si arrangia. Tante aziende agricole hanno diversificato le produzioni, confezionando salse e confetture o aprendo agriturismi, b&b o ricominciando a “sfruttare” il bosco.

“Quello che doveva essere una semplice integrazione al reddito è diventato un forte sostegno all’economia delle aziende”,

commentano dalla CIA.

cia agricoltura


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