Agrigento, nuovo colpo per gli uomini di Falsone. Sono infatti sequestrati beni per un valore complessivo di un milione di euro. Ad essere colpito dal provvedimento eseguito dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Agrigento ad un affiliato a Cosa nostra favarese: Antonio Bellavia, ritenuto un personaggio di spicco della mafia, il quale dal 2001 al 2007 ha garantito i contatti tra l’organizzazione criminale e gli ex superlatitanti Maurizio Di Gati, attualmente collaboratore di giustizia, e Giuseppe Falsone. Bellavia, si legge, ha gestito la latitanza di Di Gati, provvedendo anche alla consegna di messaggi e direttive ad altri associati e governando per conto dei latitanti attivita’ economiche e lavori in sub appalto. Le indagini sono iniziate nel 2008 quando i finanzieri, su richiesta della procura della Repubblica, hanno svolto nei confronti del 54enne, condannato a otto anni di reclusione per associazione mafiosa, accertamenti patrimoniali. La complessa attivita” investigativa, finalizzata alla ricostruzione del patrimonio immobiliare a lui riconducibile, nonche’ all’individuazione delle sue fonti di reddito, ha permesso di accertare l’esistenza di una significativa sperequazione tra i beni posseduti ed i redditi dichiarati, evidenziando un patrimonio superiore alle effettive disponibilita’ economico finanziarie pari a un milione di euro.
Sottoposti a sequestro diversi conti corrente, undici appezzamenti di terreno, due ville e un fabbricato di quattro piani siti ad Agrigento, Favara e Narò.