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Agrypnie – Aetas Cineris

Creato il 18 aprile 2013 da Alekosoul

Agrypnie - Aetas CinerisAgrypnie (gr: aγρυπνια), l’insonnia, angosciante compagna di molte notti, un monicker senza dubbio adatto per una band di oscuro e inquietante black metal, dall’alto quoziente di cerebralità.

Il gruppo tedesco, nato come side-project degli sperimentali Nocte Obducta, si è velocemente concretizzato in un gruppo a tutti gli effetti, proponendo con costanza album sempre degni di nota. Il nuovo “Aetas Cineris” non fa eccezione, e anzi rappresenta allo stato attuale il loro prodotto più valido e interessante.

Merito soprattutto di song-writing che, pur rimanendo ancorato alla tradizione teutonica del black (Bethlehem, Dark Fortress, Lunar Aurora), sa esprime la sua personalità, legandola a doppio filo al comparto concettuale, ricco di rimandi all’esistenzialismo (altro celebre prodotto d’esportazione tedesco), allo gnosticismo e a persistenti scenari emozionali plumbei, introspettivi e glaciali.

Rispetto al precedente “16[485]”  il classicismo di certi ritmi marziali è venuto meno, sostituito da groove compressi mutuati forse da certo alternative metal, ma perfettamente coerenti al presente contesto. Ottimo il trittico iniziale, composto da “Trümmer”, “Dezember” e “Zurück”, tre lunghi brani che inquadrano alla perfezione l’intero spettro cromatico dell’album, ovviamente dipinto con una palette di soli nero e grigio, e che inoltre rappresentano la sua porzione di più recente composizione, visto che la conclusiva chiosa acustica “Asche”, “Gnosis” ed “Erwachen” appartengono a una precedente sessione di registrazione (confluita in parte nell’Ep omonimo, del 2011).

Solida e compatta la performance della band, a cominciare dai due chitarristi Martin ed Eklatanz (lo stesso degli Heretoir), mentre risulta ancora una volta monocorde e poco espressivo il cantato di Torsten (già dietro al microfono dei Nocte Obducta), che probabilmente intende far leva sull’ossessività di un medesimo registro tonale, per evocare il senso di dolorosa estraniazione e angoscia esistenziale di cui gli Agrypnie sono oscuri e mesti latori.

Aetas Cineris” (edito da Supreme Chaos Records) è un viaggio a suo modo epico e surrealista, le cui tutto sommato chiare coordinate stilistiche di partenza permettono un facile ascolto e una rapida immersione nel suo mondo umbratile e notturno, popolato da molti degli stessi simboli che affiorano nel nostro inconscio collettivo, come una sorta di archetipo junghiano del black.

1. Trümmer/Aetas Cineris
2. Dezember
3. Zurück
4. Kosmos [Alpha]
5. Gnosis
6. Erwachen
7. Sinnflut
8. Asche


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