Avete mai bevuto Aguardiente? Il nome, facile da tradurre, significa più o meno “acqua che brucia” o “acqua ardente”, e si riferisce, stando alla rete, alle bevande alcoliche prodotte dal distillato di frutti, oppure dal vino, cereali e canna da zucchero.
Ed è proprio quella prodotta dalla canna da zucchero, che ho bevuto io. Me la portò a casa un collega italo-colombiano, al ritorno dalla sua visita ai parenti in Colombia. Insieme mi portò anche un chilo di caffè, e vi garantisco che furono per il tempo della loro durata, una combinazione vincente. Spesso e volentieri, capitavano ospiti a prendere il caffè e a farsi un bicchierino.
Qual è il gusto dell’Aguardiente? Quella che ho bevuto io, era quasi insapore, tanto che ingannava il bevitore. Odore quasi neutro, con una punta alcolica, colore trasparente come l’acquavite, sua parente più prossima, ma che ti fregava una volta buttata giù nello stomaco. Era lì che la vampata arrivava, quando era già scesa. Dal ventre saliva il fuoco, che faceva cambiare il colorito degli ospiti.
Peccato che sia vuota…
Non posso non citare quel passo della canzone dei Los Lobos, La Cancion del Mariachi, che dice:
Me gusta tomar mis copas
Aguardiente es lo mejor
Tambien el tequilla blanco
Con su sal le da sabor
E voi, avete mai provato l’Aquardiente?
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