Musica e Mobile art all’insegna del visionario e dello stupore
Pollock Project conferma la sua ricerca orientata verso una “musica visuale” senza confini stilistici dove il live act si intreccia con l’arte contemporanea grazie ad un continuo rimescolamento di jazz, elettronica e musica per immagini. Dopo tre anni dall’ultimo disco, Pollock Project pubblica il nuovo terzo album e lo fa all’insegna dell’inatteso. A cominciare dal titolo che, richiamandosi ad una celebre espressione del Kena Upanisad (“Ciò che nel fulmine abbaglia, fa chiudere gli occhi ed esclamare “AH!”), indica la via per la ricerca della bellezza e dello stupore. Per proseguire con l’ideazione di una performance globale di musica e fotografia contemporanea nata dalla collaborazione con i fotografi del New Era Museum, un movimento internazionale fondato da Andrea Bigiarini, Brendan Ó Sé, Dilshad Corleone, William Nessuno e Roger Guetta basato sul linguaggio istantaneo della fotografia digitale mobile attraverso gli smartphone.
“Ho voluto proseguire sulla strada del visionario rendendola più bizzarra e grottesca.” – spiega Marco Testoni – “In questo album abbiamo cercato percorsi musicali inusuali e poco battuti, incontrando registi, pittori ed artisti visuali che sono diventati dei veri e propri alter ego della nostra musica. Penso ad Istvan Horkay e Mark Street, ma soprattutto ad Andrea Bigiarini ed ai fotografi del New Era Museum. Continuo a credere che l’incontro tra le arti porti sempre a risultati inaspettati e non omologabili, quindi sorprendenti e vitali”.
The Unexpected Happening, attraverso l’interplay tra musica e nuove arti digitali, vuole riproporre in chiave contemporanea l’azione dell’artista americano Andy Warhol che per anni, all’interno di club e gallerie d’arte di New York, ha immortalato artisti e personaggi che diverranno delle icone del cinema e della cultura degli anni ’70 e ’80. Così come vuole ricordare i primi esempi di interazione fra musica underground e arti visuali portati avanti negli anni sessanta con Le Stelle di Mario Schifano durante alcune performance al Piper di Roma.
Ai fotografi del New Era Museum, antesignani dell’Iphonografia, verrà chiesto di mostrare con le proprie immagini l’uomo dei nostri giorni, la sua anima e le sue profondità. Il focus della mostra Impossible Humans, sotto il segno di un nuovo umanesimo, è l’uomo comune nella sua unicità e originalità. Le espressioni più autentiche del volto e della voce umana trasformano il senso delle nuove tecnologie mobili in una moderna forma di arte popolare. In occasione dell’evento verranno inoltre realizzati ulteriori scatti con l’allestimento di set fotografici aperti al pubblico. Immagini che diventeranno la texture del concerto, secondo una consuetudine di incontro tra suono ed immagine, propria delle esibizioni dei Pollock Project.
La mostra allestita presso la Galleria Lancellotti di Roma prevede due sezioni: la prima, Impossible Humans -Jury’s Eye (dall’11 al 17 Marzo), che raccoglie le opere del fondatore del NEM Andrea Bigiarini e degli altri fotografi della giuria del contest: Alex Visage (Russia), Aldo Pacheco (Canada), Andy Butler (United Kingdom), Brendan Ó Sé (Ireland), Clarisse Debout (France), Dieter Gaebel (Germany), Dilshad Corleone (United Kingdom), Mark Daniels (United States), Nettie Edwards (United Kingdom), Patricia Larson (Mexico).
La seconda, Impossible Humans -Awards (dal 18 al 26 Marzo), che comprende gli scatti degli artisti, provenienti da tutto il Mondo, vincitori del contest.
All’evento parteciperà anche la fotografa Manuela Matos Monteiro (Portugal), fondatrice del MIRA Prize.