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"Aho a Roma nun funzionano iii mezzi. Semo obbligati a pija a maghina". Riflessioni attorno ad un tic vero a metà

Creato il 19 marzo 2015 da Romafaschifo

Problema. Ho il braccio rotto e devo arrivare alla Stazione Termini per un Frecciarossa che parte alle 13 pur dovendo parlare ad un convegno in zona Parlamento verso le 12. I tempi sono stretti. Disperazione e preoccupazione: non posso usare la bici, non posso affittare un car sharing in quanto impossibilitato a guidare. E poi come tutti ripetono a Roma "i mezzi non funzionano". Tuttavia decido di provare. Come si vede bene dal biglietto alle 12.31 alla fermata di Largo Chigi, all'inizio di Via del Tritone, mi compro un biglietto. L'orario fa fede. 

Il secondo o il terzo autobus che passa è un 80X, leggo che va a Piazza Barberini e opto per andare li e poi scambiare con la metro A per raggiungere Termini. L'autobus è nuovo, pulito e profumato. Sarà un caso.

L'80X è una linea espressa. Non fa fermate "alla romana" (una ogni 300 mt), ma va da Via del Corso a Piazza Baberini senza fermare mai. Trova un paio di bei verdi ai semafori e arriva rapido alla fermata Barberini che è esattamente a fianco della rampa che immette nella Metro A. Mi fiondo sottoterra, vidimo il mio biglietto che mi consente, con un euro e mezzo, di fare anche una corsa in metro. Arrivo presto a Termini, salgo le scale e mi dirigo verso la parte ferroviaria della stazione.


Mentre salgo guardo l'orologio. Sono le 12.43. Sono passati dodici minuti non da quando ho timbrato, attenzione, bensì da quando mi sono comprato il biglietto. Aspettare il bus, andare fino a Barberini, scendere sotto la metro, risalire a Termini ha richiesto 12 minuti.


Sono un buon anticipo e c'è tempo per una buona spremuta e biscotti dal buono Vyta. Come testimonia lo scontrino sono le 12.46. Tutto il tempo per raggiungere la carrozza del mio Frecciarossa per Milano.


Il TAR, per impallinare la sacrosanta delibera che adeguava i costi della sosta tariffata, ha spiegato in una lunga filippica che bisogna tener conto delle "abitudini dei romani", non propensi ad usare i mezzi pubblici. I mezzi pubblici funzionano male, beninteso, ma funzionano un filo meglio del senso civico e dell'attitudine europea dei cittadini di questa città. La cui forma mentis indubitabilmente e diffusamente malata (non riguarda tutti, ma riguarda troppi) rimane il problema della città per antonomasia. 

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