Ai confini della realta

Da Galadriel
Negli anni '60, trasmettevano in tv una serie di telefilm intitolata "Ai confini della realtà". Nota ai piu che hanno la mia età, era una serie di raccontini deliziosi, intriganti conditi con un po' di mistero e un po' di magia. Alla fine, la morale, insegnava una filosofia di vita.  In uno di questi raccontini, un impiegato di banca veniva giudicato dai colleghi un mediocre, insignificante, abitudinario e noioso personaggio tanto da essere escluso da tutto ciò che era socializzazione nel lavoro. Veniva isolato con compiti ingrati di archiviazione o classificazioni, lavori lunghi noiosi che l'uomo affrontava con rassegnata umiltà. Piccolo, magro, con la schiena curva, questo insignificante omuncolo dagli occhialini tondi montati in un filo a molla che gli si arrotolava attorno alle orecchie , aveva una grande passione...I libri!! Aveva libri ovunque, sul letto e sotto al letto, in bagno e in tasca e non mancava un'occasione di arrotolarsi gli occhiali sul naso e leggere, fosse anche sul lavoro. Un giorno gli assegnarono il compito di fare l'inventario di tutte le cassette di sicurezza e di tutto ciò che era nella grande camera blindata. Avrebbe dovuto passare parecchi giorni su quel lavoro. Entrava al mattino e veniva chiuso nella camera blindata fino a sera, per poi uscire per poter tornare a casa, dove viveva solo con i suoi cari libri. Per un errore di valutazione dei governi di allora, si era nel periodo della guerra fredda, dei missili Russi a Cuba e della paura di un disastro nucleare, un aereo sganciò una bomba e distrusse l'America. L'impiegato, chiuso nella camera blindata, sentì solo un forte scossone che fece cadere tutto ciò che era stipato e impilato in quella camera. Quando ala sera la porta si aprì, davanti agli occhi dell'uomo si aprì uno scenario apocalittico. Incredulo e scioccato girovagò in mezzo alle macerie realizzando che forse era rimasto solo. C'era solo lui di essere vivente in quella desolazione, e mentre pensava come sarebbe stato il suo futuro inciampò in un libro e raccogliendolo si accorse che stava camminado su di uno strato di libri...Libri!! Libri ovunque migliaia, miliardi di libri ed erano tutti i suoi e realizzò in quel preciso istante che avrebbe potuto leggere per tutto il tempo che gli rimaneva da vivere. Fece un salto di gioia, finalmente poteva realizzare il suo sogno e mentre saltava e gioiva gli caddero gli occhiali. Un mondo sfuocato lo portò alla realtà e si inginocchiò per cercali. A tastoni cercò convulsamante gli occhiali e d'un tratto li trovò ma quando li arrotolò alle orecchie una visione sfaccettata gli fece capire che erano irrimediabilmente rotte le lenti. Preso dal panico aprì un libro sperando, con tutto se stesso, di poter trovare un angolino delle lenti in cui guardare per mettere a fuoco anche solo una riga per volta. Nulla tutto sfucato....finalmente aveva tutti i libri che voleva e sopratutto aveva tutto il tempo per leggerli...ma impossibilitato sarebbe rimasto sulle macerie di una grande città da solo, ma questa volta senza neanche la compagnia della lettura.
Questo mi fece capire, ancora giovane, l'importanza di non rimandare troppo i sogni. Ma cercare di realizzarli il prima possibole...non si sa mai cosa può accadere!

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