Magazine Diario personale

ai mie figli

Da Lea
La domanda che mi pongo sempre è:  sono all'altezza della loro grandezza?  Voglio imporre o guidare?Li lascio sognare o voglio che seguano  i miei pensieri?
E' difficile il mestiere di mamma, ogni singola sera prima di addormentarmi penso a loro, a ciò che hanno vissuto, se ho fatto ciò che andava fatto, se li ho rispettati.
Poi mi chiedo  se ho rispettato me stessa perchè se non ci si ama non si può amare gli altri.
E più scavo dentro di me, scoprendo di essere lontanissima dalla perfezione, più percepisco aspetti della loro vita  che mi stupiscono.
Allora vedo me stessa come una guida per sopravvivere in questo mondo e loro come maestri dell'anima che  con gioia ampliano il mio cammino con stelline luminose.
Pensavo che fare la mamma fosse insegnare ed elargire consigli   pratici.....cucinare ciò che amano o che fa bene alla salute, lavarli, li coccolarli, cambiargli le lenzuola, stare attenta alle macchine, alle persone cattive, costruirgli sorpresine e regalini, anche   propinargli una raffica di divieti e zittirli in certi momenti......... ma non li ascoltavo profondamente.
E mi sbagliavo!   Io non devo guidarli, devo solo armarli e prepararli alla vita.  Non devono seguire le mie tracce devono poter scegliere le loro liberamente.
Allora capisco che io sono il loro sherpa e porto i loro bagagli per un pezzzo di strada  e loro i maestri dell'anima che  con gioia ampliano il mio cammino con stelline luminose.
ai mie figli


I VOSTRI FIGLI NON SONO FIGLI VOSTRI

E una donna che reggeva un bambino al seno disse: parlaci dei Figli. E lui rispose: I vostri figli non sono figli vostri.  Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa. Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benché vivano con voi non vi appartengono. Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri : essi hanno i loro pensieri. Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime : esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno. Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi: la vita procede e non s’attarda sul passato. Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. Affidatevi con gioia alla mano dell’Arciere; poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell’arco. Kahalil Gibran – da Il Profeta 

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