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Ai miei studenti. Il saluto di una prof. che conclude il suo cammino scolastico.

Creato il 22 giugno 2011 da Cirano2
Nel giorno dell'inizio degli esami, questo mio post vuole essere un omaggio ad una collega che va in pensione. Una maestra delle lingue classiche, una testimone per tutti noi del liceo  classico "Vincenzo Gerace" di Cittanova, un piccolo centro della Piana di Gioia Tauro, che per lustri ha potuto godere della presenza di Mariella.
Sentimenti e idee che nessun ministro o burcrate potrà mai capire e che si vivono in quell'inesauribile tesoro, fonte delle nostre esistenze, che è il rapporto con i giovani.
Riporto di seguito la lettera che ha indirizzato l'ultimo giorno di scuola ai suoi studenti.
Lettera aperta alle mie classi
“Non posso lasciar passare questa bella festa senza farvi gli auguri più belli”…… Così scrivevo cinquanta e più anni fa ai miei genitori ogni Natale ed è proprio quello che, da qualche giorno, sento di voler fare con voi al pensiero della festa dolceamara che sarà il salutarvi, questa volta in modo definitivo e non solo per le vacanze estive.È vero che gli ultimi mesi sono stati per me abbastanza faticosi, (sapete bene quanto io “ami” le carte) ma sapete anche quanto mi abbia entusiasmato e, forse purtroppo, continui ad entusiasmarmi il poter leggere, commentare e tentare di far giungere fino a voi il messaggio dei grandi del passato. L’idea di non doversi più svegliare all’alba ed il sollievo che ne deriva si accompagnano, perciò, ad un pizzico di malinconia…E poi come dimenticare l’energia che arrivava dai banchi alla cattedra, quell’energia che voi trasmettete a noi insegnanti, quell’energia che ci consente di sentire di meno la fatica, gli anni…!!!Quasi rassegnata a chi mi chiedeva come mai avessi deciso di andare in pensione, rispondevo che fare l’insegnante vuol dire non risparmiarsi, farlo a 360° ed io sento di non avere più la forza necessaria che sicuramente, in questi anni, vi avrà fatto pensare più volte: “Ma non la smette più di crocifiggerci con le declinazioni, i verbi, il doppio Nominativo e l’Ablativo assoluto”!Parlo soprattutto con quelli che chiamo i miei “ex”, i ragazzi della terza B che non ho abbandonato ed ai quali segnalavo gli errori con un: “Questo non lo troviamo neppure nel catalogo Postalmarket”!! Pensando che, comunque, non li avrei potuti seguire nel triennio, ho ritenuto più giusto che fossero affidati ad una collega; poi ci siamo comunque incontrati, salutati; abbiamo continuato a volerci bene.I miei “nuovi”, la quarta B, hanno fatto fatica a star dietro a me e a…Lucrezio, Cicerone, Virgilio…e come se non bastasse, ogni tanto ci mettevo anche Seneca, ma chi mi conosce sa che è la mia passione non proprio segreta. “Ma non finisce qui”…perché vi avrò ripetuto innumerevoli volte: “Leggete i Sepolcri”!E che dire delle due amabili classi quinte? I ragazzi della quinta B, ce lo diciamo sempre tra colleghi, sono veramente amabili, garbati, educati…sono le “tre S” a compromettere i nostri rapporti. E poi quest’anno mi sono presa lo sfizio di fare anche latino… Non oso pensare quante benedizioni mi abbiate mandato…non so se mi sono arrivate tutte!!!I giovani della quinta A faccio un po’ di fatica a ricordarli ragazzini cinque anni fa, ora diciotto- diciannovenni patentati e …innamorati. Abbiamo fatto insieme tanti lavori interessanti, almeno spero o forse mi illudo…Probabilmente vi avrò fatto faticare tutti (terza, quarta e quinte), ma sono stata sempre convinta, da quando ero una inesperta supplentella, secoli fa, che noi insegnanti abbiamo grosse responsabilità perché come genitori possiamo sbagliare nei confronti di uno, due figli, ma se non diamo a voi esempi di dignità , di attaccamento al lavoro, di sacrificio, compromettiamo la vita di intere generazioni, di chi ha bisogno di avere delle regole e sapere di essere in grado di affrontare le sfide che gli si presenteranno.Avrei voluto aiutarvi a conoscere tutto quanto io conosco perché, ve lo ripeto sempre, quello che avete imparato e continuerete ad imparare in questi anni non avrete più tempo di impararlo e poi la vostra intelligenza ha bisogno di prove da superare, non di illusioni e facili traguardi mortificanti.La strada da percorrere è ancora lunga, ma ce la farete…Vi abbraccio e consentitemi di chiudere con la “sententia” di Seneca che è stata sempre alla base del mio impegno: “Non delectent verba nostra, sed prosint”.Vi voglio bene, la vostra ormai “ex”…Prof.ssa Mariella Tripodi

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