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Aikido Tendoryu: trova la forza del bambù (seconda parte)

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 26 gennaio 2016  Autore: Stefano Bresciani bambù aikido tendoryu

Il tronco di un’unica pianta di bambù in genere è più piccolo rispetto alle altre piante presenti in una foresta.

A prima vista non sembra dare una grande impressione, eppure messe una accanto all’altra, le piante di bambù sopportano inverni freddi ed estati molto calde e talvolta sono le uniche piante rimaste in piedi in seguito a un tifone. Esse non possono raggiungere le vette degli altri alberi ma sono forti e puntano in alto in condizioni meteorologiche estreme.

Il bambù non è così fragile come può sembrare. Le sue dimensioni non contano.

L’altezza, la stazza, l’immaginabile forza esteriore (muscolare) di un individuo non è detto che coincidano con la forza interiore. Il bambù è così, al pari di un uomo piccolo, esile, apparentemente più debole degli altri… e invece è molto più forte, ha un’energia vitale che gli permette di superare qualsiasi ostacolo, difficoltà, combattendo senza farsi male e vivendo molto più a lungo di altri.

Quando incontriamo qualcuno dobbiamo stare attenti a non sottovalutarlo, neppure basandoci solo su vecchi pregiudizi nei riguardi di ciò che è debole e ciò che è forte. Come il bambù, a testa alta, si deve credere nei propri punti di forza e in quelli,  altrui, affinché si possa conoscere la vera forza che si cela ed è effettivamente in ogni essere umano.

La grande forza del bambù e dell’Aikido in genere è proprio questa: un’arte estremamente debole all’apparenza, poco efficace secondo la maggior parte dei combattenti marziali. Invece no, so per esperienza diretta che è molto efficace nella vita quotidiana, so che è molto pericolosa e una persona incline alla violenza potrebbe farne cattivo uso. Invece ti insegna a gestire le tue emozioni, a controllarle e direzionarle dove effettivamente serve…

Il Tendoryu in particolare ha incrementato questa consapevolezza nel mio essere praticante e insegnante di arti marziali. Ma non solo: ha permesso la crescita di una più utile ed efficace consapevolezza come essere umano, coi suoi limiti e difetti, al pari di chiunque altro. Dall’accettazione dei propri limiti nasce la voglia di superarli, di farsi aiutare e magari aiutare gli altri a fare lo stesso, in uno scambio proficuo di esperienze ed emozioni che tendono a far emergere la parte migliore che abbiamo dentro, la forza interiore!

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Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore.
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