E’ sabato e io e Fab decidiamo di uscire alla ricerca di idee per un divano. Un divano che deve essere ad angolo, piccolo, bellissimo e costare pochissimo.
Mia sorella è in giro per librerie. Mentre ci dirigiamo verso la macchina decido di chiamarla per avvisare che stiamo uscendo. Ravano nella mia borsa ma esce di tutto: chiavi, portafogli, libro di lettura, blocco, badge del lavoro, specchietto, una penna….tutto tranne il cel.
- Mi sono dimenticata il cellulare a casa – dico a Fab
Lui solleva le spalle
- Dai non torniamo a casa altrimenti facciamo tardi….. tua sorella sicuramente se non ti trova chiamerà me come fa normalmente-
Penso che in fondo ha ragione e non vale la pena tornare a casa a prendere il cellulare.
Raggiungiamo la macchina e ci mettiamo sulla via di Divani & Divani.
Ovviamente non lo troviamo subito… ma dopo uno, due tre giri lo avvistiamo. Trovare parcheggio è un’impresa anche questa da non sottovalutare ma siamo fortunati e vediamo poco davanti a noi una lancia y che esce da un parcheggio. Ci buttiamo subito dietro.
Fab chiude la macchina e mi prende la mano.
Nemmeno pochi minuti e porta le nostre mani giunte insieme, davanti ai suoi occhi ed esclama
- Ma l’anello dove è? –
Scusa??????????????
Questa volta sono io che tiro le nostre mani giunte verso la mia parte per vedere bene. L’anello non c’è!
Oh ca**oooooooooooooo!
Sciolgo la mia mano dalla sua per esser certa di quello che vedo, ma l’anello non c’è. Mi guardo anche l’altra sperando che sia solo un fenomeno di reincarnazione dell’anello da una mano all’altra.
Niente. E’ un tipo di fenomenologia che sugli anelli non funziona.
Guardo Fab terrorizzata! Non è possibile…. Non sta succedendo a me.
Ho perso l’anello di fidanzamento per cui lui si è svenato in un momento in cui i soldi ci servono per mettere su casa. Tempo venti giorni ed io ho perso l’anello. E’ un incubo!
- A casa prima di uscire ce lo avevo…. Ne sono sicura. L’ho guardato ed ho riflettuto sul fatto che mi stava un po’ grandino. –
A me trema la voce mentre Fab è calmo. Ma non mi tranquillizza il suo stato d’animo. Lo avrei preferito arrabbiato, in modo da poter ribattere mandando improperi a tono. Quando fai un guaio e l’altro non si arrabbia hai sempre paura che lo hai ferito a morte.
- Torniamo a casa e cerchiamo lì. – mi dice
E’ passata ad entrambi la fantasia di andare a girare per divani come due piccioncini innamorati.
Cerco di riflettere dove posso averlo perduto: in casa o in macchina. Non ho fatto molta strada dall’ultimo avvistamento. Penso che ho anche fatto il percorso a piedi fino al garage, ma l’idea di averlo fatto cadere in quel tragitto è troppo terribile da sopportare.
Rientriamo in macchina e provo a guardare sotto al tappetino del posto passeggeri ma niente.
Mi rintrona nel cervello la voce e lo sguardo della madre quando mi ha rivista dopo le vacanze di Natale
- Ti è piaciuto l’anello?….. quando lo ha comprato Fab era così emozionato, lo avresti dovuto vedere –
E io mi sento morire al ricordo di quelle parole.
Cerco nella borsa mentre Fab guida la macchina a ripercorrere la strada verso casa.
- Non cacciare tutto, la svuotiamo a casa. E’ meglio – mi dice durante una pausa al semaforo
Al tatto sento sotto i miei polpastrelli le chiavi di casa, il portafogli, la solita penna, l’agenda un soldino …. E poi qualcosa di familiare.
Lo estraggo fuori dalla borsa velocemente e lo rivedo….bello più che mai….. L’ANELLO!!!!
Me lo rinfilo velocemente al dito davanti ai suoi occhi e poi esplodo in una valle di lacrime per l’emozione di averlo ritrovato. Lo avevo perso mentre cercavo il cellulare per chiamare mia sorella.
Fab non riesce più a calmare le mie lacrime.
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