theater edition cover
Primo studio album per le numerosissime AKB48. Uscito l’8 Giugno del 2011 il disco debutta la prima settimana con ben 600.000 copie vendute, e finisce il mese di Giugno con un totale di 740.000 copie vendute. Un disco che come avevo già sottolineato nella recensione che ho fatto per TokyoNoise, non riesce a mettere in mostra le qualità vocali del gruppo.
Messo da parte l’inizio allegro ed spensierato che le ragazze ci offrono con Shoujotachi yo, i brani numero 2 e 3 sono un vero e proprio fallimento, e cerchiamo anche di capirne il motivo. Cosa hanno questi due brani di sbagliato? Innanzitutto la base, che come sentirete, non è molto elaborata e nemmeno molto originale. Sono delle melodie abbastanza banali, che suonano di già sentito e che non riescono a entusiasmare l’ascoltatore più di tanto. Il punto numero due sono le voci delle ragazze, che io ho trovato molto fredde, poco espressive e per niente adatta al feeling dei due brani. Continuando l’ascolto troviamo due brani che risollevano il morale: Ren’ai Circus e Kaze no Yukue. Due brani niente male, il primo una divertente canzone che rispecchia in pieno la copertina, mentre la secondo è una dolce e tranquilla ballata che pur non essendo niente di speciale, nel complesso del disco sta benissimo. A seguire troviamo altri due brani abbastanza pessimi e che rovinano l’atmosfera creata dai due brani precedenti. I problemi principali come sempre sono gli arrangiamenti, tutti poco originali e abbastanza noiosi e banali. Dopo Kimi to Boku no Kankei, un bellissimo duetto fra la Itano e la Atsuko, troviamo Iikagen no Susume, un brano primaverile veramente niente male e che riesce ancora una volta dare una spinta positiva all’album. A seguire troviamo a triade formata da: High school days, Team B Oshi e Chance no Junban. I loro problemi, a parte la secondo, sono le voci scoordinate, per niente armonizzate fra di loro, e devo ammettere anche abbastanza stonate. Una terzetto che non vale la pensa ascoltare anche per gli arrangiamenti musicali imbarazzanti. Dopo la già recensita Beginner, troviamo un’altra canzone imbarazzante: Ponytail to Chouchou. Una canzone che di sicuro non è la peggiore sentita finora, ma abbastanza banale da poterla inserire fra le peggiori del disco. Una delle cose più fastidiosa è la performance vocale del gruppo, che non trasmette il feeling della base. Dopo Heavy Rotation, c’è la canzone di chiusura, la title track Koko ni Ita Koto. Una canzone impeccabile, bella e piena di emozione, anche forse perchè si tratta della canzone principale del disco. Da sottolineare che la traccia è cantata da tutti i gruppi paralleli alle AKB48: SDN48, AKB48, SKE48 e NMB48.
Un disco che secondo il mio parere si trova a metà fra il precedente e pessimo Kamikyokutachi, e il più interessante primo disco del gruppo! Spero che col tempo riescano a migliorare di più perché continuare a far uscire canzoni con così poca personalità, non è molto bello ne per loro ne per il pubblico nipponico che nonostante tutto continua a sostenerle.
Voto: 5+