Nome scientifico: Akebia, della famiglia delle Lardizabalaceae, origine : Estremo Oriente.
Al genere Akebia appartengono solo 2 specie di piante arbustive, rampicanti, delicate, sempreverdi o semisempreverdi. I fiori riuniti in racemi, sono rosa-purpurei, di forma piuttosto curiosa; sono unisessuati ma portati sulla stessa pianta: quelli maschili alla base del racemo e quelli femminili, di minori dimensioni, alla sommità. I frutti sono bacche ovoidali di colore portpora scuro; sono commestibili e contengono numerosissimi semi.
Coltivazione. Le Akebia vengono coltivate, solitamente in piena terra, come rampicanti su muri o altre recinzioni, pergole e gazebi, ma nelle zone a inverno freddo devono essere piantate in vasi anche su balconi e terrazzi, per essere ritirate durante l'inverno. Si mettono a dimora in primavera (in terreni tendenzialmente umidi) o in autunno. Preferisocno terreni sciolti, ben drenati, discretamente fertili, concimati con 50 kg/mq di sostanza organica. Il terriccio per il vaso deve essere composto da 2/3 di terriccio fertile e 1/3 di torba e sabbia, concimato con 30 g di concime ternario per decalitro di terra; in primavera-estate aggiungere all'acqua d'irrigazione ogni 20-30 giorni, 10-20 g di concime ternario per decalitro. La potatura è necessaria solo per elimanre i rami secchi. E' utile invece, nel caso di piante impiegate per ricoprire i muri, piegare orizzontalmente i rami più bassi nel primo periodo di coltivazione per infoltire la vegetazione nella parte inferiore.
Esposizione. Le Akebia richiedono posizioni soleggiate e ben riparate dai venti.
Temperatura. Sono resistenti alle alte temperature ma non sopportano quelle inferiori a 5°C.
Annaffiatura. E' necessaria solo per le piante giovani e nei periodi di siccità prolungata.
Rinvasatura. La si effettua ogni 2 anni, in primavera, utilizzando un vaso appena più grande del precedente oppure sostituendo una parte del vecchio terriccio.
Moltiplicazione.
Il metodo più utilizzato è la talea: si possono prelevare sia talee semilegnose (ramo dell'anno più una porzione del ramo portante) a fine primavera, sia talee legnose in estate, mettendole a radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali, da tenere costantemente umido. Dopo la radicazione, le piantine devono essere invasate singolarmente e tenute in un luogo riparato fino all'anno successivo quando, in primavera o in autunno, potranno essere messe definitivamente a dimora in giardino o in contenitori di maggiori dimensioni. Un altro metodo di propagazione è la propaggine che si effettua in autunno interrando i rami dopo averli incisi nella parte inferiore e staccandoli dalla pianta madre, dopo la radicazione, l'anno successivo. Meno utilizzata è la divisione dei cespi, da effettuarsi a fine inverno. Sia le propaggini sia le parti di cespo di mettono direttamente a dimora.
Malattie e parassiti.
I problemi ricorrenti per le piante in vaso sono i marciumi radicali dovuti all'eccesso di acqua o a uno scarso drenaggio del terriccio impiegato. Si prevengono utlilizzando un terriccio più leggero e facendo attenzione alle annaffiature. Altri danni frequenti sono quelli da eccesso di freddo, che provoca la morte della parte più tenera e nei casi più gravi di tutta la pianta; si possono prevenire solo per le piante coltivate in vaso ritirandole per tempo in luogo riparato. Occasionalmente vi possono essere attacchi di pidocchi e di cocciniglie, che si curano con gli appositi insetticidi.
Consigli per l'acquisto.
Soprattutto l'Akebia quinata si può trovare con discreta facilità presso i migliori garden centre e vivaisti specializzati. Considerata la rapida crescita, scegliere le piante piccole, controllandone lo stato di salute.
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