Nagib Mahfuz (Il Cairo 11 dicembre 1911 – Il Cairo 30 agosto 2006, laureatosi in Filosofia presso l’Università del Cairo, giornalista e autore di sceneggiature teatrali, cinematografiche e radiotelevisive) è ritenuto dai critici letterari uno dei più autorevoli autori arabi di opere letterarie di ogni epoca. Nel 1988 divenne il primo scrittore arabo ad ottenere il Premio Nobel per la letteratura. Lavorò nella pubblica amministrazione egiziana, svolgendo diverse mansioni come quella di direttore del Dipartimento del cinema presso il Ministero della Cultura. Nel 1994 fu vittima di un attentato, ideato e realizzato dai fondamentalisti islamici a causa del quale perse parte della mobilità e della sensibilità dell'arto superiore destro, compreso tra la spalla e il gomito, tuttavia non smise mai di esercitare l'attività della scrittura. Tra i suoi volumi (sempre ambientati nella sua città natale -Il Cairo - ad eccezione di Miramar), nei quali seppe ben descrivere la vita popolare dei rioni della metropoli egiziana, meritano una particolare menzione i seguenti: Vicolo del mortaio, Il ladro e i cani (1961) e la Trilogia del Cairo (1956-57). Fra le opere composte per la produzione cinematografica è doveroso citare: La battaglia di Tebe, Akhenaton, il faraone eretico e La maledizione di Cheope.
Di grande utilità nel voume Akhenaton, il faraone eretico è la tavola cronologica della storia d’Egitto, collocata nelle prime pagine del testo (pubblicato per la prima volta in Italia nel mese di settembre del 2001), che permette di venire a conoscenza nei minimi dettagli della datazione di ogni dinastia faraonica dell’antico Egitto con i rispettivi monarchi, di quando ebbero inizio e fine il periodo greco-romano e quello bizantino. Il lettore viene catapultato nell’antico Egitto, precisamente durante la conduzione politica e amministrativa di Tutankhamon, il quale ripristinò il culto di più divinità antropomorfe dopo che Akhenaton aveva obbligato ad adorare solo il dio Aton.
Il premio Nobel Nagib Mahfuz
Il personaggio principale di questo componimento narrativo è l'adolescente Miri-Mon, interessato a conoscere il passato, il quale, grazie ad una missiva del genitore, ha la possibilità di conversare con coloro che ebbero stretti rapporti con il faraone eretico. Miri-Mon coltiva il genuino desiderio di comprendere le motivazioni che spinsero Akhenaton a modificare le norme giuridiche - e non solo quelle - di chi l’aveva preceduto nel governo del Paese delle due Terre. Pertanto incontra 14 individui, fra i quali il ministro ufficiale del culto di Ammone, il comandante della polizia (Mahu), il cerusico personale del sovrano (Bintu) ed ovviamente Nefertiti (la sposa del faraone), donna molto attraente e di grande perspicacia che non si spaventa facilmente e non si sottomette a nessuno. Di tutti questi personaggi si scopre, come facilmente prevedibile, che alcuni detestarono Akhenaton, altri gli furono favorevoli solamente per un senso di responsabilità e altri provarono un tenero affetto nei suoi confronti adorando essi stessi Aton, il quale raccomandava la pacificazione e la disponibilità ad aiutare i bisognosi.Il Mahfuz non ha voluto esternare le proprie idee ed i propri sentimenti su Akhenaton e sulle persone che ebbero frequenti contatti con il sovrano, ma è intenzionato a far comprendere come la malvagità umana, l’ingordigia, l’avidità, la superbia e la lussuria non abbiano età né epoca e come il Male, sotto diverse forme, possa stravolgere la vita degli uomini. Inoltre desidera che sia il lettore a formarsi una opinione sul monarca più indecifrabile e poliedrico dell’antico Egitto e sulle persone con le quali Miri-Mon ha avuto amabili conversazioni.
Il giudizio su questo romanzo è senza dubbio positivo. Il linguaggio è semplice, scorrevole e comprensibile. Il rigore storico dell’autore non viene mai meno e non può essere messo in discussione. Un romanzo meritevole di una considerevole attenzione che consiglio di regalare a coloro che sono interessati alle civiltà antiche, in particolare a quella egizia.
Giampiero Lovelli
Autore: Nagib MahfuzEditore: Newton ComptonPagine:190Link