Smaltita l’adrenalina di “The Gunman“, il film di Pierre Morel con protagonisti Sean Penn, Jasmine Trinca e Javier Bardem, la rassegna barese vive una giornata dedicata alla difficoltà della “condizione umana” e alle sue complesse sfaccettature. Era già successo nei giorni scorsi con due pellicole, sicure candidate alla vittoria finale nel concorso “Panorama Internazionale”, quali “Discount“, del francese Louis – Julien Petit, e, soprattutto, “Lucia De B.” dell’olandese Paula van der Oest, già candidata all’Oscar per il miglior film straniero con “Zus & Zo” nel 2003.
Succede ancora oggi con “Il giovane favoloso” di Mario Martone, il biopic su Leopardi, reduce dal passato grande successo in sala e tra i super favoriti nella gara più importante, quella denominata “ItaliaFilmFest/Lungometraggi”. La rimarchevole interpretazione di Elio Germano, nei panni del poeta di Recanati, la sceneggiatura dello stesso Martone e le musiche di Sascha Ring sono sicuramente degli atout in più per replicarne la visione. Non da meno promette “Le temps des aveux“, di Régis Wargnier, ambientato nella tragedia della Cambogia degli anni ’70 con interpreti principali Raphael Personnaz, Phoeung Kompheak e Olivier Gourmet, così come “Slow West“, l’attesissimo film di John Maclean, con Michael Fassbender tra i protagonisti, che ripercorre la storia dell’America di frontiera in un ‘800 visto con gli occhi di un adolescente innamorato.
La riproposizione di “Quando c’era Berlinguer“, il bel documentario di Walter Veltroni proiettato nel preserale della sezione ItaliaFilmFest/Documentari, non arresta lo sguardo sul passato e getta un ideale metaforico ponte verso la tanto attesa “Master Class” di Nanni Moretti, il 16 aprile in uscita sala con “Mia Madre“, che nella mattinata di sabato 28 inaugurerà la giornata conclusiva del Bari International Film Festival.
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