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Che non sia un buon momento per il mondo agricolo, lo dice anche la Fiera delle bioenergie di Cremona.
Contratti tutti i mercati, dal pomodoro ai cereali, dal vino alle oleaginose, le bioenergie sembravano l'unico settore dove potevano concentrarsi le aspettative della aziende agricole italiane.
Invece anche qui si respira aria di crisi, e forte.
Pochi espositori, con il salone diviso a metà tra fotovoltaico, che tutti sanno ormai notevolmente ridotto negli obiettivi, con la prossima, scontata scomparsa di nuove iniziative per la realizzazione di impianti a terra, ed il biogas.
Mi aspettavo delle proposte di integrazione serra-pannelli, ma invece rimango deluso dell'assenza.
Per fortuna c'è chi si propone di sostituire le vecchie coperture con pannelli fotovoltaici, soprattuto se in eternit, che ce ne sono ancora molte, delle vecchie stalle.
Nel salone c'è una sola caldaia a cippato, ed un solo bruciatore a pellet per la generazione di aria calda.
Poi solo, pochi, produttori di impianti di digestione anaerobica. Intervallati da fornitori di componenti per gli impianti stessi.
Poche le proposte meccaniche. Due ditte per le macchine per la raccolta dei prodotti vegetali per l'alimentazione dei digestori anaerobici, una sola ditta a presentare i carrelli per il trasporto dei foraggi trinciati e lo spargimento dei liquami.
Qualcosa in più per le macchine operatrici da usare presso l'impianto.
L'argomento centrale della fiera di quest'anno, l'attività svolta dalla società che opera nel settore saccarifero, che ha presentato i risultati dei propri studi sull'utilizzo della barbabietola da zucchero per la produzione di biogas.
A me è parsa una forzatura delle società sementiere, con lo scopo di tentare di allargare il proprio mercato, fortemente contratto, soprattutto in Italia, con la quasi scomparsa del settore saccarifero italiano.
Oggi c'era anche il più importante convegno della rassegna, l'ottava edizione della giornata mondiale del Mais. Dove si sono messi a confronto due modelli di agricoltura, l'Europa e l'America, la PAC e il Farm Bill.
Tra i relatori, tra gli altri, Paolo De Castro, Presidente Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, già ministro italiano dell'agricoltura; e Sam Willet del National Corn Growers Association.
Lo scenario che ne è venuto fuori traccia un settore in bilico tra produzioni ancora contingentate, sostenute da politiche combinate tra alimentare ed energia, con la trasformazione in etanolo che non ha sfondato in Europa, e in stallo negli USA.
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