Al buio.

Da V

Apro gli occhi e il buio invade il mio sguardo. Per un istante,con la mente annebbiata dal quel poco di sonno inaspettato, non ricordo dove mi trovo. Sento il suo respiro accanto a me,la mia schiena sfiora delicatamente la sua. Riprendo coscienza di me stessa. Dorme profondamente. Dorme,a differenza di me. Mi ritrovo la mia mano poggiata sul ventre,ha lasciato un’ impronta calda su di esso. Mi sollevo la maglia scoprendo la pancia,anche se il mio corpo è immerso nel buio e quindi fatico a vederne i contorni.
Ho passato le ultime settimane ad osservare ogni piccolo cambiamento,temendo che iniziasse a notarsi la tua presenza. Lo sappiamo solo io e te, siamo solo noi. O forse sarò solo io. Spero di sentirti,spero che tu mi dia una risposta ad una domanda che fatico a pronunciare. Dovrebbe essere una tua scelta,deve esserlo. Io potrei anche decidere di farti nascere,di permetterti di usare il mio corpo,deformarlo;di permetterti di succhiare da me tutte le energie,le forze. Tutto l’amore. Il mio tempo sarebbe tuo,i miei pensieri,i miei gesti,le mie parole. Tutto tuo. Ma se un giorno,schiacciato da questa vita infame,mi chiedessi: “Perché mi hai fatto nascere?”, io cosa risponderei? Perché la vita è meravigliosa? Perché sono un’egoista e ti volevo a discapito di tutto? Perché non rispondevi alle mie richieste d’aiuto e allora ti ho fatto questo bello scherzetto? Ma tanto tu,questa decisione,non la prenderai mai. Spetta a me. Almeno dammi un segno!
La mia mano è ancora sul mio ventre,cerco di toccarti,di sentirti. So che ora sei un ammasso semi informe di cellule,niente di simile ai bambini paffuti e sorridenti che si vedono nelle pubblicità. Non mi importa che tu sia maschio o femmina,la vita è complicata indipendentemente da ciò che hai nelle mutande.Mi sarà indifferente anche il sesso di chi ti innamorerai,l’amore è sempre amore e io spero solo che lo proverai, un giorno. Ecco,se dovessi darti un motivo per nascere sarebbe questo. Lo so è banale,ma se non avessi incontrato tuo padre,se lui non mi avesse teso quella mano,non sarei qui a parlare con te. Non ci saresti tu,ma nemmeno io. Ma questa è un’altra storia. È per questo che la tua nascita mi spaventa,ho paura che tu,da me,non prenda le mie mani,i miei occhi,il colore diafano della mia pelle,ma il buio. Il buio che ho dentro,quell’oscurità che non vuoi,dalla quale cerchi di scappare per tutta la vita. E se tu fossi come me? Come riuscirei a salvarti,se riesco a malapena a restare in piedi? Che razza di madre sarei se ti mettessi alla luce,consapevole del buio che hai dentro? Non ti farei nascere. No.
Tuo padre si sta girando nel letto,inquieto. Magari sente il rumore dei nostri pensieri. Ti piacerebbe,sai? È un sognatore,uno che non ha mai smesso di giocare. Ma proprio per questo non so se tu piaceresti a lui,è inutile mentirti. Non ti mentirò mai. Lui pensa in grande,vuole andare,vedere,annusare,scoprire. E io mi faccio trascinare da lui,dalla vita che c’è in lui. Tu sei un ostacolo,un errore di percorso e mi vergogno profondamente ad ammetterlo. No,non lo credo,non lo credo sino in fondo. Spero che tu abbia i suoi occhi,così pieni di curiosità.
Chissà se io ti piacerei. E non credere sia una cosa scontata,mia madre non mi piaceva e io non piacevo a lei. Cercherei di essere migliore, di darmi da fare. Ti ascolterei,ti consiglierei,non permetterei a nessuno di ferirti. No,non sono proprio sicura che ti piacerei.
Te ne stai li,senza dire una parola,senza muoverti ad aspettare che io decida sulla tua vita. Cosa vedi li dentro? Sei immerso nel buio del mio corpo,cullato dal battito del mio cuore … ma ci sei veramente? Vorrei essere sicura che tu ci sia,che tu ci voglia essere. Tirami un calcio! Da adolescente non vedresti l’ora.
Il mondo in cui nasceresti è un mondo fragile,abitato da persone altrettanto fragili,indecise ed egoiste. Dovrai lottare,per tutto,e raramente vincerai. Se avessi saputo di avere un figlio mi sarei impegnata di più,avrei fatto la raccolta differenziata per lo meno. Sarei andata a votare un po’ più spesso e magari,che so,avrei anche partecipato a qualche fiaccolata di protesta che alla gente piacciano tanto. Ma non ho fatto nulla di tutto ciò,sono stata molto impegnata a sopravvivere più che a vivere.
Vedo la luce che spunta prepotente dalle tende,chissà che ore si son fatte. Tra poco tuo padre si sveglierà e. E sinceramente non lo so nemmeno io,non so se si metterà ad urlare,se piangerà, se mi proporrà di chiamarti come il suo cantante preferito (non ti preoccupare, ti difenderò io!). La luce entra,il buio scappa,i contorni delle cose si fanno più definititi. Lui si rigira nel letto e ci abbraccia,ignaro di cosa lo aspetterà appena aprirà gli occhi. Mi muore il respiro in gola.

La luce dentro la stanza è sempre più insistente,ha cancellato quasi tutte le ombre e ora i contorni del mio corpo sono perfettamente visibili:la mia mano è ancora poggiata su di te,aspetta solo che quella di tuo padre la raggiunga.

V.


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