Vinicio Marchioni e Daniele Liotti
Ho un debole per le opere prime, per i film realizzati con budget ridotti, per il cosiddetto genere "noir italiano" perché spero sempre in un nuovo "Le conseguenze dell'amore" di Sorrentino, in personaggi controversi e romantici alla Titta di Girolamo... che ci posso fare? E infine, lo ammetto candidamente, ho anche un debole per Daniele Liotti, co-protagonista di questo film con Vinicio Marchioni.
Quindi questo film non potevo proprio perdermelo.
Innanzitutto ha il pregio di essere attuale, parla di quell'Italia di piccoli imprenditori falciati dalla crisi e che arrancano per salvare il salvabile. Infatti Alberto(Vinicio Marchioni) ha una piccola azienda che rischia il fallimento, così per cercare di sanare la situazione economica inizia a fare il corriere per un’organizzazione criminale di Reggio Calabria. Alla vigilia di un viaggio, alcuni malviventi si introducono nella sua villa e sequestrano la sua famiglia, imponendogli di portare a loro, anziché alla destinazione prevista, il prezioso carico che sta per andare a ritirare. Obbligato a sottostare al ricatto, Alberto attraversa la nostra nazione per effettuare il ritiro. Ma qualcosa nel percorso va storto.
Donatella Finocchiaro e Vinicio Marchioni
E' il ritratto di un'Italia a pezzi, dove il regista analizza il tentativo estremo di un uomo, uno come tanti, di mantenere le apparenze, il perbenismo e l'abitudinario tenore di vita anche a costo di fare un rischioso patto col diavolo. Portato dalla situazione, dal cercare di mantenere ciò che si è costruito e ciò che si possiede, nonostante tutto.
Non potrà che essere una maldestra manovra dell' "uomo normale" che cerca di insinuarsi in un meccanismo che non gli appartiene, di cui non conosce bene le regole e le palesi, pericolose improvvisazioni.
Lo sguardo del regista indaga a fondo in una schiacciante quotidianità, arrivando anche a sviscerare la crisi del rapporto tra due coniugi che non condividono veramente la vita, ma soltanto "l'apparenza di vita", vera protagonista di questo film.
Insomma, tutto ciò che è illusorio finirà inevitabilmente per frantumarsi.
Il film parte in sordina per poi trasformarsi in un road-movie piuttosto avvincente; solo qua e là alcune incertezze e un'inutile, finale romanticheria un po' fastidiosa e poco credibile (relativa ai "non-ti-scordar-di-me", capirete...).