Magazine

Al Clasico c’è solo il Barça, a Madrid è bufera

Creato il 22 novembre 2015 da Agentianonimi

Perdere una supersfida non è mai piacevole, ma venire umiliati 4-0 dai rivali storici tra le mura amiche, andando sotto in ogni reparto e mostrando una qualità di gioco nettamente inferiore nonostante l’infilata di stelle in campo, è tra le cose peggiori.

Cronaca di un Clasico a senso unico, l’ennesimo blaugrana. Luis Enrique, a sorpresa, decide di tenere Messi in panchina e di affidarsi a un inedito tridente Suarez-Neymar-Rakitic, mentre Benitez schiera la macchina da guerra Bale-Benzema-CR7. Ma fin dai primi minuti la differenza di valori in campo è imbarazzante.

183524372-738dd264-95cb-45c5-b95f-ad6d814e9bbd

Ci pensa Suarez ad aprire le danze (11′), con un sontuoso esterno destro apparecchiato alla perfezione da Sergi Roberto, sempre più al centro del progetto di Luis Enrique. Proprio Sergi Roberto fallisce la girata in area che sarebbe valsa il raddoppio. A questo punto sarebbe logico aspettarsi la reazione rabbiosa dei blancos, pugnalati nella propria tana. E invece no. Zero. E allora Iniesta pesca tra le linee Neymar (la moviola chiarirà che era in fuorigioco di un niente), che indisturbato fa 2-0 (39′).

Nella ripresa il Real parte meglio, ma Bravo è non in serata di grazia, di più. Sventa tutto, anche l’imparabile. Tra i padroni di casa sale la frustrazione e il Barcellona ne approfitta al volo: Iniesta, incredibile colpo di tacco di ritorno di Neymar e il capitano spara all’incrocio la sassata che chiude il match (53′). Al 74′ ci pensa ancora Suarez a firmare il poker, con un colpo sotto facile facile davanti a Navas. Di fronte alla contestazione del Benrnabeu, Benzema e Ronaldo tentano un paio di assalti disperati, ma dalle parti di Bravo proprio non si passa. Nel finale, Isco rifila un calcione da dietro a Neymar, guadagnandosi il rosso diretto, mentre Munir fallisce il gol della Manita.

Gli strascichi che una disfatta del genere lascia ai vinti sono velenosi. La stampa spagnola parla addirittura di un faccia a faccia nello spogliatoio tra Ronaldo e il presidente Perez (platealmente contestato dalla curva), il cui CR7 avrebbe detto a muso duro: “O lui, o me”, riferendosi a Benitez. Il tecnico spagnolo in conferenza stampa si è detto dispiaciuto, ha ammesso che sarà difficile recuperare psicologicamente dalla batosta (che fa volare il Barça a +6 in Liga) ma ha escluso dimissioni. In realtà il suo destino è davvero appeso a un filo. Per ora rimane, ma se nelle prossime due partite non dovesse vincere e convincere sarebbe pronto Zidane, allenatore del Castilla e amatissimo da tifosi e spogliatoio. Il profilo Twitter di Ancelotti è inoltre stato invaso da centinaia di “Vuelve, por favor!” (per favore, torna!)

Se Benitez in tre mesi è riuscito nell’impresa di distruggere la macchina da guerra costruita proprio da Ancelotti, il Barcellona di Luis Enrique è sempre più una certezza. Messi, Suarez e Neymar nel 2015 hanno fatto 117 gol, più di tutta la squadra del Real Madrid messa insieme (106). Una potenza incredibile sia come collettivo che come singoli, trascinata da due bocche da fuoco micidiali come Suarez e Neymar, ma anche da una leggenda come Iniesta, vero motore di questa squadra. E’ la terza volta che i blaugrana mettono a segno quattro o più gol al Bernabeu: nel 1974 finì 0-5 grazie alla prodezze di Crujiff, nel 2009 fu addirittura 2-6.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :