Magazine Diario personale

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Creato il 24 settembre 2012 da Povna @povna

Ci sono volte in cui – dopo aver parlato per un po’ di un personaggio – quello scompare (per un periodo o per sempre) dal proscenio della scena ‘povnica. Il motivo, solitamente, è che – dopo il loro tempo più o meno lungo di ribalta – tornano a vivere la quieta esistenza della serenità spicciola. Una serenità che (la ‘povna in questi casi cita sempre Tolstoj, e le famiglie felici che tutte si somigliano) – se è di grande soddisfazione nella vita – resta comunque assai poco narrativa.
Ma la regola conosce eccezioni, ed è il caso della Piccola Donna; che, dopo le ultime notizie, l’anno scorso è andata incontro a una trama che solo un grande eufemismo può riuscire a definire assai di merda; con conseguenze brucianti sulla sua giovane esistenza, tra le quali l’inevitabile bocciatura a giugno si configura come trascurabile inezia.
Così, saltato il viaggio in Marocco (per motivi tutti ottimi e variegatissimi), la ‘povna ha dedicato una parte dell’estate a cercare di convincerla a reiscriversi al triennio – portando con sé i buoni argomenti della sua vivace intelligenza, di una società nella quale senza diploma di superiore non è che puoi tantissimo e infine della simpatia connaturata dei suoi futuri compagni Merry Men.
Dopo molte e travagliate conversazioni telematiche, la Piccola Donna era arrivata infine a dire un “Sì, ci penso”. Ma poi – come purtroppo l’anno scorso era capitato più che spesso – non si era fatta più sentire.
Il primo giorno di scuola, al momento dell’appello, la ‘povna aveva dunque varcato la soglia della loro aula con un bel po’ di ansia. Oltre a due facce nuove (i bocciati dall’altra classe), i suoi uomini del bosco sorridevano contenti. Ma della Piccola Donna, ahimé, non v’era traccia. Al nome che campeggiava nella lista corrispondeva, solo e triste, un banco vuoto in terza fila.
La ‘povna però non si è persa d’animo e – sollecitata dal tifo di tutta la classe (“Suvvia, la contatti, muova i suoi canali, professoressa!”) – ha spedito in ricognizione la Testarda.
“Missione compiuta, prof., è tutto a posto” – le ha confermato lei con lo sguardo vittorioso la mattina seguente – “In questi giorni è ancora in Marocco. Ma atterra venerdì, ha già il biglietto. E ha promesso che ritorna a scuola”.
Sabato scorso i Merry Men facevano compito. E cercavano di concentrarsi sui documenti e sulle tracce mentre – dal bidello MiStanco, a un collega, a un altro – era tutto e solo un gran bussare. Per di più quel giorno era annunciata, forse, la visita di Calvin. Così, tutte le volte che rispondeva – con il tono gioioso – “Avanti!”, la ‘povna doveva rassegnarsi a subire una continua delusione.
Finché, verso le 11: toc, toc, di nuovo, battuto piano sulla porta.
“Avanti…” – ripete la ‘povna titubante. E nel riquadro fa capolino, timida, la Piccola Donna.
“Professoressa, sono tornata ieri notte. Ci sono anche io, con voi, se mi volete”.
I Merry Men, benedetti loro, non si smentiscono.
“Certo che ti vogliamo, vieni subito a fare il compito!”
“Oppure portati via la prof., e le racconti che è successo: intanto almeno noi si copia!”.
La Piccola Donna sorride.
La ‘povna anche.
C’è un groppo che si scioglie.
Questa mattina, affacciandosi appena appena all’aula (ufficialmente lei li vedrà solo domani), la ‘povna la vede seduta, già tranquilla e sorridente, tra Rebecca e la Pesciolina.
“Prof., ho preso le fotocopie. E poi Rebecca mi ha aggiunto al gruppo. Per il tema a questo punto, vero, aspetto?! E poi domani so che facciamo storia”.
La ‘povna la guarda stordita, e annuisce. Ma in realtà il suo cuore canta. Perché adesso, che la banda è al gran completo, finalmente, l’anno nuovo può davvero cominciare.


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