Pubblichiamo in formato PDF una monumentale opera in due tomi di Piero Pagliani: un libro decisivo per capire la crisi sistemica. Da diffondere.
SCARICA QUI IL LIBRO COMPLETO:
Prima parte
Seconda parte
Dieci anni fa l’autore cercava di comprendere i motivi più profondi della ripresa di iniziativa imperiale degli Stati Uniti dopo l’11/9, senza fermarsi alle prime facili considerazioni legate al neo-colonialismo e rifuggendo da popolari formulazioni che giudicava sciagurate, come la nota “guerre delle multinazionali“. La ricerca fu guidata dall’ipotesi di Giovanni Arrighi di essere in presenza della crisi sistemica del rapporto di scambio politico tra il Potere del Denaro e il Potere del Territorio che sotto il segno degli Stati Uniti aveva dominato la scena a partire dalla fine della II Guerra Mondiale. Una crisi che induceva gli USA a intraprendere quella che Pagliani definì una politica di “imperialismo preventivo”, cioè in previsione di un futuro scontro con le grandi potenze emergenti, in particolare la Cina.
Oggi l’autore rilegge i dieci anni trascorsi come un susseguirsi di tentativi inizialmente riusciti ma alla fine falliti, di gestire una crisi sistemica iniziata circa quarantacinque anni fa e che affonda le sue radici nella grande espansione materiale del dopoguerra. Il libro accompagnerà il lettore a interessanti conclusioni, ma formula in primo luogo le tante domande chiave che servono a comprendere la crisi.
Quali sono le cause dell’attuale crisi sistemica dell’assetto geo-socio-ecologico occidentale? È veramente iniziata nel 2008 oppure stiamo vivendo la lunga coda di una crisi che si era già annunciata nel 1971? Perché noti economisti e politici ogni sei mesi proclamano che stiamo uscendo dalla crisi mentre ciò si rivela sempre palesemente falso? Quali sono le ragioni profonde della finanziarizzazione? È veramente una “cospirazione” di centri occulti di potere, una deviazione dal percorso normale del capitalismo o invece è un’espressione naturale delle sue patologie? Quanto può prolungarsi? Su cosa si regge? Che rapporto ha con la globalizzazione e con l’aumento in tutti i Paesi occidentali del debito pubblico? Come è spiegabile che in tutta Europa la sinistra storica sia stata alfiere delle politiche economiche neoliberiste e monetariste sperimentate per la prima volta sotto la dittatura di Pinochet? Perché l’espansionismo imperiale è consustanziale al capitalismo occidentale e al suo progetto geo-socio-ecologico? In quali modi esso contrasta la crisi e in quali l’approfondisce? Perché il Potere del Denaro non può fare a meno del Potere del Territorio? I BRICS sono il traino futuro o stanno riducendo gli spazi di manovra espansionistici del capitalismo occidentale facendolo entrare in una nuova epoca di sottoproduzione? La prossima fase della crisi sarà caratterizzata da una de-globalizzazione e una de-finanziarizzazione? La crisi greca è il primo esempio in Europa di violenta definanziarizzazione? Siamo in una fase di “capitalismo immateriale” o si tratta di un errore di visuale? Siamo veramente in una fase di “capitalismo assoluto” oppure stiamo vivendo aspetti ricorrenti della storia del capitalismo in forma nuova e ad una scala diversa? Cosa è invariante e cosa, al contrario, variante in questa storia?Chi saranno i soggetti della nuova fase storica? Come si aggregheranno in una società “liquida” in cui l’unica metrica sociale è la possibilità di accesso alle merci? Quale organizzazione è possibile in una società senza più classi di riferimento ma il cui modo di produzione tuttavia permane ferocemente classista?