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Al fascicolo di Vittorio Pisani si aggiunge l’accusa di corruzione.

Creato il 20 luglio 2011 da Yourpluscommunication

Per Vittorio Pisani, l’incubo nel quale è stato risucchiato sembra non voler finire. Al contrario. All’interno dell’inchiesta della Dda il suo fascicolo già appesantito dalle accuse di favoreggiamento (su un presunto giro di riciclaggio di denaro della camorra in attività di ristorazione) e di divulgazione di segreto d’ufficio, si aggiunge quella di corruzione.

Il volume delle imputazioni cresce ancora una volta per bocca del suo ex confidente e boss Salvatore Lo Russo, oggi collaboratore di giustizia. Lo Russo, infatti, ha raccontato ai magistrati di aver versato a Pisani rate da venti e cinquanta mila euro diluite in un anno e mezzo. Quote che totalizzano una somma pari a centosessanta mila euro.

Al fascicolo di Vittorio Pisani si aggiunge l’accusa di corruzione.
Come se il fango non bastasse, al Riesame di Napoli, l’accusa ha depositato nuovi atti comprendenti anche stralci dei verbali di Cannavaro, perché “utili ai fini delle indagini”. Nella documentazione, che si conta in duecento pagine, l’ipotesi del reato di corruzione è soltanto accennata e “figlia” di supposizioni nate dagli interrogatori di Angelo Vita e (procuratori di Fabio Cannavaro – ascoltato come persona informata sui fatti ma non indagato).

In una nota dei magistrati si legge « questo ufficio non aveva mai preso in considerazione una tale ipotesi: sono le spontanee preoccupazioni manifestate da Marco Iorio ad introdurre il tema nell’indagine attraverso le sommarie informazioni acquisite da Cioffi e Vita nel maggio 2011».

E’ infatti il 21 maggio 2011 quando l’ex capitano della Nazionale Fabio Cannavaro veniva convocato per la prima volta dai pm come persona informata sui fatti. In quell’occasione rispetto alla presunta amicizia tra Pisani e Marco Iorio, il calciatore affermava: «Nel corso di una delle conversazioni che ho avuto con , questi mi disse che correva voce che il dottor Pisani proteggesse Marco Iorio. Vita mi rappresentò questa cosa come ultima news a Napoli, ma non feci neanche domande per capire a cosa si riferisse».

Nessuna smentita arriva da parte di Angelo Vita che, al contrario, conferma: «E’ voce diffusa a Napoli che Marco Iorio sia un intoccabile, proprio per il suo rapporto con il dottor Pisani. Quando dico “intoccabile” mi riferisco a tutti e quindi sia alla malavita che alle istituzioni. – e continua Vita – Posso dire che quando Marco Iorio quella sera in cui venne a casa mia mi disse delle indagini in corso per i presunti investimenti di Potenza nei suoi ristoranti, si trattava di una cosa che da mesi, oramai, sento dire da tutti. Aggiungo che in più di un’occasione ho invitato Fabio Cannavaro a interrompere il suo legame con Marco Iorio, sebbene sia stato io la persona ad averli fatti conoscere. Nonostante Marco sia un grande lavoratore, ho percepito che la sua società è marcia»

Sulla tanto chiaccherata amicizia, Alessandro Cioffi ha raccontato che il poliziotto «era solito frequentare le loro attività di ristorazione» mentre Angelo Vita su Iorio ha dichiarato che: «in detta indagine era stato coinvolto il questore Vittorio Pisani poiché si diceva che lui gli aveva prestato dei soldi per l’acquisto di una casa al Vomero ed anche perché questi era socio occulto di alcune sue società».

Di ciò, i pm pare abbiano trovato riscontro in una conversazione ambientale, datata 26 aprile 2011, intercorsa tra Marco Iorio ed il commercialista Antonio Carpentieri, anch’esso indagato: «Sebbene non si riescano a cogliere tutti i passaggi della conversazione – scrivono i magistrati – nel discutere delle attività da porre in essere per portare soldi all’estero e procedere poi alla vendita dei ristoranti, tra i due si fa espresso riferimento al fatto che Marco Iorio ha un problema in quanto “vuole tenere” il dottor Pisani e si discute poi della concreta possibilità che quest’ultimo possa essere arrestato». A tal proposito, stando alle intercettazioni, Iorio affermava: «è complicato assai! Cioè, il superpoliziotto d’Italia, quindi cioè è complicato assai!»

Al fascicolo di Vittorio Pisani si aggiunge l’accusa di corruzione.

Proprio oggi, l’ex capo della squadra mobile di Napoli, rinunciava, insieme ad un altro indagato Bruno Potenza (esponente di una famiglia arricchitasi con l’usura), al ricorso presso il tribunale del Riesame per l’annullamento della misura cautelare di divieto di dimora nella provincia di Napoli. Misura restrittiva nei confronti del superpoliziotto confermata, nei giorni scorsi, dal gip Maria Vittoria Foschini.

Questa mattina, proprio davanti al tribunale del Riesame i difensori avrebbero dovuto discutere il ricorso. Avrebbero, perché, invece, nuovi atti sono stati depositati dai pm. Documenti che sembrano smentire, in più punti, la versione fornita da Pisani durante l’interrogatorio col gip.

Per esempio la Procura non è soddisfatta delle risposte fornite dall’ex capo della Mobile in merito a Daniele Conte, agente dell’Aisi (ex Sisde) e fino a qualche tempo fa in servizio alla Squadra Mobile di Napoli. Lo stesso che ripulì le auto di Marco Iorio dalle microspie ma con il quale Pisani ha affermato di aver perso da tempo i contatti: «Non ho rapporti di frequentazione. Daniele Conte era un ragazzo che stava nel mio ufficio, lui fu uno dei primi ragazzi quando noi creammo questa unità tecnico scientifica per l’installazione delle microspie. E’ stato trasferito al Sisde, penso, tre anni fa, e con lui ho un rapporto di massimo distacco. L’ultima volta che l’ho sentito dopo tanto tempo è stato il giorno dopo la notifica della misura cautelare».

Dalle intercettazioni telefoniche sul cellulare di Conte si evince invece che cinque giorni prima che a Pisani venisse notificata la misura cautelare del divieto di dimora a Napoli, cioè lo scorso 25 giugno, il superpoliziotto era stato chiamato da Conte e lo aveva incontrato nel suo ufficio.

La decisione di rinunciare al ricorso per l’annullamento della misura cautelare, è stata formalizzata nel corso dell’udienza dagli avvocati Rino Nugnes e Vanni Cerino, difensori di Pisani, che intendono studiare queste nuove pesanti prove.
«Si ritiene a questo punto di rinunciare al riesame e di proporre le proprie ed adeguate argomentazioni difensive, che – si legge in una nota scritta dai legali della difesa – dovranno essere supportate da ulteriore documentazione non immediatamente reperibile, nelle fasi successive del procedimento, che saranno ritenute le più idonee».

Marina Angelo

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COMMENTI (2)

Da Robert
Inviato il 23 agosto a 21:24
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Chi è Daniele Conte? agente dell'Aisi (ex Sisde) che fino a tre anni fa era in forza alla Squadra Mobile di Napoli principale indagato nell'inchiesta su camorra e riciclaggio a carico dell'ex Capo della Mobile Pisani: "Daniele Conte era un ragazzo che stava nel mio ufficio, lui fu uno dei primi ragazzi quando noi creammo questa unita' tecnico scientifica per l'installazione delle microspie" è stato lui secondo gli inquirenti a bonificare dalle microspie le auto e gli uffici dell'INTOCCABILE Marco Iorio. Daniele Conte, nonostante sia da almeno 3 anni fuori dalla Polizia di Stato, si dice disponga di una copia falsa del suo vecchio tesserino e che per poter usufruire di tariffe e trattamenti riservati ai poliziotti, abbia consegnato all'univeristà UNISU copia di tale tesserino, si dice inoltre che ne faccia uso a proprio piacimento alimentando così la sua rete di favori e agevolazioni a sfondo clientalare.

Da admin
Inviato il 23 agosto a 21:21
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