Al-Hira, città cristiana in terra d'Islam

Creato il 25 maggio 2012 da Kimayra @Chimayra

Miniatura persiana che ricorda
l'edificazione di al Hawarnaq

Nel sito di al-Hira, importante centro urbano preislamico, vi è un'antica città cristiana a due passi dal più sacro e venerato luogo di culto dell'Islam sciita, Najaf, città santa nel centro-sud dell'Iraq, l'antica Mesopotamia. Qui la dinastia araba dei Lakhmidi, nel IV secolo d.C., stabilì la capitale del suo regno, costruendo chiese e palazzi come il leggendario al Hawarnaq nel quale, vuole la tradizione, il re Nu'man si convertì al cristianesimo. Questo palazzo sembra derivare il nome dal vocabolo persiano huvama, "dallo splendido tetto" o da khawarnar, "luogo di festeggiamenti, ma vi è anche chi lo fa risalire alla radice araba khirniq. La magnificenza di quest'edificio era tale che molti poeti preislamici lo menzionarono come una delle 30 meraviglie del mondo. Il palazzo fu costruito dall'architetto greco Sinimmar, su ordine del sovrano lakhmide Nu'man (418 a.C.) in onore della sua sposa persiana. Conobbe diversi rifacimenti ed ampliamenti nel corso dei secoli successivi.
Al-Hira fu cristiana o fortemente influenzata dal cristianesimo. Nel 542 Khosrau I di Persia bloccò il generale bizantino Belisario a Callinicum, a sud di Edessa (nell'attuale Turchia) con l'aiuto di al-Hira. Il regno di al-Hira fu spesso in competizione con il regno arabo siro-palestinese dei Ghassanidi, alleato dell'impero bizantino.
Malgrado tutto il suo carico di storia, il sito di al-Hira non ha mai ricevuto adeguate attenzioni. Le indagini archeologiche sono sempre state condotte in modo superficiale e sporadico. Le prime missioni si sono svolte tra gli anni '30 e '50 del secolo scorso per poi interrompersi bruscamente e riprendere solo nel 2007, a seguito dell'ampliamento dell'aeroporto di Najaf.
Gli ultimi scavi hanno riportato alla luce le fondazioni di numerosi edifici in mattoni e circa 2.100 reperti, tra i quali iscrizioni, monete e frammenti ceramici risalenti al V-VII secolo d.C.. Dal 2010, però, a causa della mancanza di finanziamenti, i lavori sono stati interrotti e al-Hira rischia di sparire per sempre.

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