Al lavoro la fabbrica dei parlamentari calati dall’alto… Piva si candiderà per Mortezemolo?

Creato il 10 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Antonio Piva, uno dei proprietari della città di Cremona, barone dell’informazione locale, monopolista dell’editoria cartacea, presidente della Libera agricoltori, di PubliaEventi, del giornale della Libera, di Cremonafiere, un grand’ufficiale presidente di tutto stanco lui pure del Pdl che non cambia mai e non garantisce nulla, è ormai della schiera di Italia Futura, pronto – così si dice – anche a candidarsi come senatore, se altri non si presenteranno. Una consacrazione della concentrazione dei poteri come metodo per detenere il potere, accorpando pezzi di consenso e incastrandoli insieme grazie alla grancassa massmediatica.

Antonio Piva, la battaglia del mais continua sotto nuove forme

Un’operazione che cala dall’alto sulla città, come quella del palermitano Antonio Verro candidato a Cremona. Non cambia nulla: imposto, non voluto dai cremonesi.

Per la verità la Libera agricoltori, federata alla Confagricoltura nazionale, ha sempre potuto esprimere una rappresentanza in Parlamento e naturalmente in commissione agricoltura. Persino Sergio Trabattoni, deputato Ds, varcò la soglia dei difensori, anzi degli innovatori in commissione agricoltura. Ma fra l’una e l’altra provincia agricola del Nord, la schiera dei parlamentari venuti dai fertili campi padani è stata sempre ben rappresentata da persone preparate in materia. Corporativismo si dirà e come si può negarlo? Ci sono interessi in gioco talmente forti, dal punto di vista prettamente economico, che resistere alla tentazione di esserci è difficile. E poi la Cremona conservatrice, quella che affonda le proprie radici nel Ventennio e ancora al periodo precedente, l’eterna vecchia Cremona, vorrebbe casomai tornare a essere una città rappresentata in Parlamento.

Il Pdl cremonese da tempo vuole un parlamentare che rappresenti realmente Cremona, non Strik Lievers, non Antonio Verro, di Palermo, amico sin da neolaureato di Berlusconi e ancora nel cda Rai, né altri calati dall’alto e poi lietamente spariti. Ma il Pdl non regge a Cremona, si è scompaginato. Italia Futura presenta un nuovo gruppo dirigente, in quanto nuovo partito, e offre opportunità anche a qualche transfuga del centrosinistra. Marchio nuovo, prodotti scaduti.

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