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Al’Less a mangiare lumbard

Creato il 18 ottobre 2015 da Ilbicchierediverso

Al’Less a mangiare lumbard

Questo ristorante lombardo lo stavo tenendo sott’occhio da un bel po’, o meglio dalla prima volta in cui vi sono entrato per l’evento organizzato da Lorenzo Preattoni e Francesco Cirignotta. Da quella volta, la volontà di mangiare i piatti proposti se ne è andata a farsi friggere dalle incombenze professionali.
Oggi finalmente, complice un giorno importante da festeggiare, mi sono ritrovato seduto ai tavolini di formica, in un ambiente vintage e caloroso allo stesso tempo (perché spesso vintage diventa concettuale e noioso o freddo) ho avuto modo di farmi una scorpacciata di carne Al’Less.
Parentesi: io amo la carne. Sono di Fiuggi, di origini ciociare quindi e la carne fa parte – in modo eccessivo – del nostro dna. Non ne mangio moltissima durante la mia dieta, ma la trovo indispensabile per una questione di mio gusto personale nella gestione del mio fisico. Non ce l’ho con i vegani e nemmeno con i vegetariani, basta che non mi si faccia la paternale ogni due per tre. Insomma, rispetto e vorrei essere rispettato, ergo evitiamo discorsi sulla salute legata alla rossa. Non ne abuso, non abusatene voi per abusare della mia pazienza. Con amore e tolleranza zen vi dico questo.

Al’Less a mangiare lumbard

Al’Less a mangiare lumbard

Ritornando al nostro ristorante, come potete vedere dalla fotografie sembra un quadro, quasi un paesaggio iberico o sud americano, ma in realtà i tanti dettagli riportano alla nostra Italia e Milano viene per un attimo messa da parte.
La carta non è ricchissima, ma ha dei piatti che possono accontentare tutti i palati e soprattuto dare una panoramica di piatti meneghini e cucina “vecchia scuola”.
Oggi si è partiti con un antipasto El Less, a base di salumi locali, polenta e cotechino, nervetti, funghetti sott’olio, asparagi e polenta fritta con salse. Appetitoso e di qualità.

Il primo  ha visto protagonisti dei Tortelli ai funghi porcini con fonduta di formaggio Bitto. Buoni, ma peccato fossero troppo immersi nella panna. Fresca, ma eccessiva.
Per secondo una bella cotoletta alla milanese con patate piccanti e un mezzo bollito con salse. Qui la cotoletta era forse leggermente troppo cotta ma di ottima qualità, il bollito davvero buono.
Dessert a base di crema catalana.
Le pietanze sono buone, ben realizzate e gustose. Hanno in sé la genuinità dei tempi in cui i cuochi pensavano a far star bene le persone e non a stupirle affamandole il più delle volte.
Nota negativa, i vini al bicchieri. Diciamo pure che la proposta “base” non è di certo di grandissima qualità e forse si deve optare per una bottiglia, cercando tra le etichette.
Comunque consigliato per la bella atmosfera (accanto c’è una serra e un’officina ciclistica, con sala ricreativa) e per un momento di relax, con un rapporto qualità/prezzo abbastanza nella norma.
Ci tornerò, anzi magari ci torneremo con il Circolo dell’Ora Elegante, a farci quattro chiacchiere davanti a dell’ottimo bollito.

Alex Pietrogiacomi
[email protected]

Al’Less a mangiare lumbard


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