La società si ribella alla mancanza di programmi politici che chiedono ai propri cittadini solo sacrifici, senza proporre soluzioni e vie d’uscita dalla crisi. E’ la stessa società che si ribella ai governi che non si coordinano con le politiche economiche tra nazioni e che per anni hanno ignorato l’entità del proprio debito pubblico. Ma un segnale può dare il cittadino, avendo a disposizione la più grande arma in dotazione alle democrazie tutte: il voto. E può dar quindi tale segnale, il cittadino stufo, votando agli estremi per protesta o non andandoci affatto a votare, per altrettanta protesta: forme dicotomiche di uno stesso disagio sociale. La “cartina di tornasole” di quanto fin sopra sostenuto è ciò che è avvenuto ieri in Francia. Un francese su cinque si è astenuto dal voto, il 18% circa della popolazione francese ha invece votato per lo schieramento di estrema destra della signora Le Pen. Cifre astronomiche, si direbbe, ma che il politologo Galli definisce, invece, di ordinaria amministrazione. Come cioè sempre accade quando ci si ritrova in particolari momenti di crisi in congiuntura nazionale e internazionale. Un segnale, quindi: per alcuni di arresto (lo stop), per altri… di semaforo verde. Ma pur sempre le due facce della stessa medaglia, addirittura con effetti sull’andamento della borsa…
Costanza Bondi