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Al Movimento Cinque Stelle: non chiudete quella porta!

Creato il 03 gennaio 2013 da Veritaedemocrazia

Al Movimento Cinque Stelle: non chiudete quella porta!
Mi riconosco largamente in quanto scrive Piemme sul blog di Sollevazione: alle prossime elezioni di febbraio i nemici da combattere e contrastare, per difendere gli interessi nazionali e dei ceti popolari, sono il PD di Bersani e il centro Montiano. Vale a dire coloro che sono totalmente subalterni alle logiche dell'austerità e dei diktat europei che hanno comportato il massacro sociale del popolo italiano e che sono decisi a perpetuare tali politiche sbagliate e antipopolari anche nella prossima legislatura. Questo contrasto e questa lotta potrebbero però non ridursi unicamente ad una battaglia di resistenza, auspicare che il PD e Monti non raggiungano insieme, quale semplice dato politico considerato che la ripartizione dei seggi risponde ad altre regole, il 50 per cento dei voti espressi (tenendo conto che poi troverebbero comunque una stampella nel PDL di Berlusconi, il quale evidentemente è disposto ad appoggiare chiunque e qualunque cosa purché non vengano toccati i propri interessi personali). Voglio dire che se il Movimento Cinque Stelle aprisse quella porta a cui hanno bussato Ingroia e la lista di Resistenza Civile (peraltro promossa, tra gli altri, proprio da quel Di Pietro a cui Grillo non ha mai fatto mancare i propri elogi) si materializzerebbe sul piano elettorale un'alternativa in grado di sovvertire tutti i pronostici. Un'alternativa in grado di unire la furia anticasta di Grillo con le istanze sociali e la guerra dichiarata alle mafie della lista di Ingroia . Abbiamo davanti infatti un quadro politico che è ancora instabile e confuso e dove, con la presenza di quattro poli concorrenti con una forza consistente ma dei quali nessuno gode di consensi schiaccianti (il centrosinistra, i montiani, i berlusconiani, Grillo), potrebbe bastare ottenere il 35-40 per cento dei voti per conquistare il premio di maggioranza alla Camera.
E' chiaro che se Grillo accettasse un'alleanza del genere perderebbe almeno parte della propria verginità antipartitocratica e si alienerebbe alcune delle simpatie di cui gode nell'elettorato di destra. Dall'altro lato però unendo i propri voti a quelli della sinistra radicale arriverebbe a concorrere seriamente per la vittoria (e dunque ad ottenere il premio di maggioranza) e dimostrerebbe di avere realmente a cuore il destino di questo Paese, proponendosi di far assumere concretamente al proprio Movimento l'impegno del Governo per realizzare politiche alternative a quelle dei partiti che hanno dominato in Italia negli ultimi decenni e non solo di rappresentare un'opposizione, ancorché forte e irriducibile, in Parlamento. Pensaci Beppe!

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