Al Ministero dell'Interno,
in un periodo di crisi epocale e carenza di lavoro come quella che stiamo vivendo, subordinare la concessione del PdS al reddito da lavoro, anche se minimo, è una cosa assolutamente assurda e profondamente iniqua!
Dev'essere rivista, e al più presto, la normativa sull'immigrazione e, in particolare, i requisiti sui permessi di soggiorno di lunga durata!
Non si faccia diventare chi perde il lavoro un clandestino fuorilegge, ma si guardi, come unico requisito, da quanto tempo la persona risiede legalmente, e senza creare problemi, sul territorio italiano! Penso che 5 anni bastino, se uno si è sempre comportato bene, per farne, agli occhi dello Stato italiano, una persona con un minimo di diritti, degna di ottenere, non dico un lavoro garantito dallo Stato, ma quantomeno un permesso di soggiorno di un anno in attesa di trovarne uno.
Un permesso di soggiorno, diciamo, 'sulla fiducia', ma non tanto sull'onesta della persona, bensì sul fatto di trovare finalmente uno straccio di lavoro non troppo distante da dove si risiede, avendo un minimo di garanzia da parte dello Stato e delle Istituzioni locali, quindi dei Centri per l'impiego, di trovare un'occupazione anche nel caso in cui si abbia la sfortuna di abitare in zone economicamente depresse dell'Italia, come ad esempio la bassa padana o il sud!
Con rispetto,
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