Donne, madri, morte. Sostantivi che continuano ad essere inesorabilmente legati da un filo tragico che riempie le pagine delle cronache nazionali. Una giovane donna, Pier Tonia Cabula, 33 anni, di Carloforte, è morta. Pier Tonia non ha avuto neanche il tempo di abbracciare il bambino che per ben 29 settimane ha portato dentro di sè. Pier Tonia è morta. Il bimbo è stato fatto nascere domenica intorno alle 21 ma per la giovane si sono aperte immediatamente le porte del reparto Ostetricia a quello di Rianimazione dell’ospedale Santa Barbara di Iglesias. Ieri notte Tonia è uscita dal reparto ma, morta a causa di una devastante setticemia di origine ancora ignota.
Sull’Unione sarda leggiamo: “A fare luce sulla tragedia che ha gettato nella disperazione il marito, Pietro Ferraro, ormeggiatore, e gli altri familiari, sarà l’autopsia che verrà eseguita oggi. L’esame autoptico è stato sollecitato dalla stessa Asl 7 che sta facendo eseguire anche altri accertamenti di laboratorio per individuare l’origine dell’infezione che, in breve tempo, ha compromesso tutti gli organi di Pier Tonia, ricoverata in ospedale a mezzogiorno di domenica.”
Mentre sull’ADNK leggiamo “Anche il primario Santeufemia e’ stato richiamato in servizio ed e’ stato proprio lui a far nascere il bambino: ”In sala operatoria c’erano tutti gli specialisti, dal pediatra al nefrologo e ognuno si e’ adoperato per salvare bambino e paziente. Posso escludere che la setticemia sia stata la conseguenza di un problema ginecologico, la caduta di qualche tempo prima non c’entra nulla e non eravamo in presenza di un’infezione di origine amniotica. Ma saranno gli accertamenti a fare chiarezza”.
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