Al signor Sindaco di Amoscassato, Luigi De Magistris

Creato il 25 gennaio 2012 da Frankezze

Oggetto: richiesta chiarimenti in merito alla parola “morale”.

Premesso che chi scrive mai ripose in Lei alcuna speranza, ché mai s’è visto un popolo affidarsi a un giudice, essendo questa vostra categoria di tutori dell’ordine dedita per lunga storia alla repressione e alla persecuzione dei poveri, dei senza legge, degli invisibili e ultimi del mondo – interrotta, questa storia, solo rarissimamente da alcuni uomini d’ordine che il potere medesimo ha però sempre provveduto a far saltare in aria o a isolarli e impedirne il lavoro, quando appunto al potere medesimo erano disposte le inchieste. Ed essendo lei il rappresentante di una propaganda da quattro soldi tutta centrata su improbabili rivoluzioni morali. A seguito di enormi aspettative riposte ingenuamente sulla sua persona e la sua carnevalesca rivoluzione arancione, io, Pasquino, morso dal dubbio e dalla disistima, dalla malafede e dal sospetto, mi permetto di proporle una serie di questioni in merito a questa parola: “morale”. Cosa intende per “morale” Signor Sindaco di Amospaccato?

1.Forse “morale” è l’incidente incorso a lei e alla sua amministrazione con il cantante Vecchioni, chiamato a dirigere una complessa parte dell’amministrazione, proprio da Lei? Dirà: che c’entra la morale? Mi spiego: c’entra, perchè sa lei chi è l’agente dei concerti di Vecchioni a Napoli? Si chiama Claudio. Di cognome si chiama De Magistris. Siete fratelli. Ed è, Claudio, il suo capostaff plenipotenziario al Comune di Amospaccato. Le suona questa associazione di idee?

2.Forse “morale” è il metodo suo sull’ipotesi di un Nuovo Stadio a Ponticelli, nell’area est. E il vecchio stadio a Fuorigrotta? Verrà sottoposto a restyling ha detto, “e poi decido dopo aver sottoposto il progetto a De Laurentis”. Il Presidente della squadra di calcio? Guardi che di queste cose si occupano la Sopraintendenza e il consiglio comunale, non i padroncini italioti.

3. Ritiene “morale”, mentre manda i suoi assessori a blaterare in giro di “acqua bene comune”, confermare alla presidenza del Consiglio d’amministrazione dell’acquedotto il Barone Barracco, uomo di Fiat e nel Cda del Corriere del Mezzogiorno, così da lisciare il pelo in una sola leccata (perchè Lei i potenti li liscia con la lingua) alla stampa locale e all’imprenditoria italiana?

4. O, per stare alla Cultura, mentre chiude il Madre nel silenzio del Comune che considera “snob” l’arte contemporanea – avrebbe potuto dire “arte degenerata” così da trovare illustri precedenti storici al suo “new style” – ritiene morale confermare Salvo Nastasi alla presidenza del Cda del Teatro San Carlo, dopo tre anni di disastroso commissariamento dello stesso Nastasi, genero di Gianni Letta? E affidare la vicepresidenza a Maurizio Maddaloni capo della Camera di Commercio e noto faccendiere?

5. E sui rifiuti, dopo aver tuonato promesse: “il 60% della differenziata entro fine 2011” aveva detto, e adesso dice: “il 60% entro il 2012” mentre nella sua città s’è passati dal 17% al 22%, ritiene “morale” quanto accade attorno a Raphael Rossi che Lei, signor Sindaco, ha invitato a partecipare ad una conferenza stampa per annunciarne la sostituzione, alla quale è stato vietato ai giornalisti di porre domande?

Io sono uno di popolo. Le cose le faccio semplici. Neghi pure i dubbi che pongo, rettifichi, se può, i nomi e le situazioni. Ma lasci la morale ai preti e eviti alle nostre orecchie le sue farneticazioni. Io Pasquino a Napoli sono uno degli immigrati che lei ha sgomberato dal porto o uno dei venditori ambulanti che la sua squadretta speciale dei Vigili Urbani ha arrestato e picchiato. Come il suo collega Leghista Gentilini. Non posso votare, stia tranquillo, non ne ho il diritto. Ma ho il diritto di pretendere che lei non faccia più ramanzine. Perché? Perché mi disturba, mi scassa i timpani.


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