“Diario di un pazzo” è il terzo degli spettacoli proposti
quest’anno dal Teatro Argot Studio di Trastevere.
"Del personaggio centrale, Propriscin” - dichiara il regista - “ci interessava sottolineare il provincialismo, l'inadeguatezza che sente verso la grande città e la macchina burocratica che lo schiaccia e insieme lo esclude. Abbiamo preferito togliere i riferimenti russi per “assimilarlo”. Renderlo, alla lettera, simile a noi , prossimo, vicino. Gli abbiamo dato un accento di provincia italiana, dell'entroterra tra Campania e Lucania e abiti dei primi anni Cinquanta, il periodo in cui in Italia si andava formando una nuova classe impiegatizia. Le spalle di Gogol sono talmente possenti da sopportare con facilità questo spostamento. Propriscin diventa Papaleo: uno che tempera matite e fa commissioni, poco più di un impiegatuccio. Lo facciamo vivere in un’armadietto a due ante : è tutto il suo mondo. Esiguo, coatto, claustrofobico. Un modo senza vie d’uscita reali. Le uniche fughe possibili sono quelle della fantasia. La sua è una storia di ordinaria follia. E’ nella vertigine della sua solitudine che il quotidiano progressivamente si deforma e prende corpo la sua vitalità visionaria, tenera , disperata, comica, lucida, poetica, eroica, ineffabile . ”
TEATRO ARGOT STUDIO“Diario di un pazzo”23 ottobre – 11 novembredi Nikolaj Gogolregia: Andrea Renzitratto da:I racconti di Pietroburgo - Le memorie di un pazzouna produzioneTeatri UniticonRoberto De Francescoscenografia: Barbara Bessicostumi: Ortensia De Francescoluci: Pasquale Marisuono: Daghi Rondaniniaiuto regia: Francesco Paglino