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Al Tolosa serve l'extra per battere Biarritz

Creato il 11 aprile 2011 da Rightrugby
Al Tolosa serve l'extra per battere BiarritzHeineken Cup - San Sebastian
Biarritz 20 - 27 Toulouse
Fattori simili, risultato diverso. Se al Perpignan è servito un tempo per entrare definitivamente in partita a Barcellona e battere il Tolone, lo stesso arco di tempo occorre al Biarritz per sistemare le cose a San Sebastiàn, ma l’altro derby francese dei quarti di finale di Heineken Cup lo porta a casa lo Stade Toulousaine dopo cento minuti di partita. Non sono bastati infatti i due tempi regolamentari, si è dovuti passare ai supplementari perché i campioni in carica d’Europa, che nel maggio di un anno fa si imposero in finale contro i baschi allo Stade de France, avessero la meglio. Il risultato finale è di 27-20 per il Tolosa. Nel mezzo ci sono tante cose.
Primo fra tutti il parziale al termine della prima parte di gara. Un 17-0 per gli ospiti che verrà capovolto nella seconda frazione dal ritorno del Biarritz. Errori da una parte dall’altra (non esclusivamente dovuti alla pioggia che è scesa fina per tutto il pomeriggio), cattive gestioni, idee confuse in alcuni frangenti e protagonisti mai domi. Tanto che il sigillo è arrivato allo scadere del secondo tempo supplementare, quando Yannick Nyanga si butta su un calcio di liberazione di Dimitri Yachivili dopo che il Biarritz aveva appena pareggiato nuovamente i conti, sul 20-20: lo stoppa, raccoglie l’ovale e vola sotto i pali per staccare definitivamente il biglietto per la semifinale contro il Leinster. Con ordine, che c’è tanta carne al fuoco. Arbitra l’inglese Barnes, non in gran giornata.


Il Tolosa parte meglio, con maggiore determinazione, si getta nella metà campo avversaria e la presidia bene, con l’apertura Davdi Skrela che dopo un paio di giri di lancette si posiziona per un drop che alla fine non c’è perché le guardie avversarie montano bene a portare pressione. Sorge però un lecito dubbio: era davvero un drop quello che aveva in mente o un calcio alto, opzione adottata spesso nel corso del match per mettere in difficoltà i ricevitori di turno, leggi Ian Balshaw, Taku Ngwennya o Ilikena Bolakoro? Tant’è, accade di vedere il tallonatore di casa Romain Terrain che spazza via in profondità con una pedata degna di nota per poi rubare la palla una volta portata giù dalle seconde linee rossonere nei propri 22, innescando l’assalto guidato dal centro Charles Jimenez, prima che l’azione svanisca per un in avanti di Yachvili. Si giocano due mischie, nella prima cede Biarritz, nella seconda il Tolosa. Lo stesso Biarritz perde due rimesse laterali di fila e tutto ciò serve solo agli avversari per prendere possesso del campo e mettere in difficoltà la controparte che smarrisce le idee. I trequarti dei campioni in carica sono poi ben collaudati e al 15’ arriva la meta dell’estremo Cedric Heymans a sancire la supremazia fino a quel punto vista, grazie alla sfuriata nelle maglie avversaria del compagno Vincent Clerc che poi gli serve l’ovale su un vassoio d’argento per andare fino in fondo.

Il match non è dei più spettacolari, c’è troppo in ballo per non badare al sodo, per quanto la nobiltà di certi cambi di corsa di Heymans rimangano impressi negli occhi. Skrela tasta con la capoccia lo zigomo della barbuta seconda linea Erik Lund e rimane a terra qualche secondo, poi riprende perfettamente conoscenza e si tratta solo di ricucire la ferita alla fronte. Lo Stade si rende artefice di una ottima pressione fuori dall’area della ruck, guidato da Louis Picamoles e Patricio Albacete, mentre la squadra di mister Rodriguez (in versione agente segreto con impermeabile e cappello nero a bordo campo) non prende le misure. Tanti errori, con alcuni atleti come Bolakoro che combinano solo danni. È il miglior preludio alla seconda meta, quella dell’ala Maxime Medard. Palla alta, l’ennesima, dalla piattaforma di una maul avanzante del mediano Nicolas Bezy che Bolakoro non controlla, venendo travolto dagli avanti nemici. Ancora Bezy calibra perfettamente il cross kick per Medard da sinistra a destra e al trequarti non rimane che schiacciare tutto solo l’ovale a terra. Skrela non sgarra alla conversione ed è 14-0 al 25’.
Tolosa placca bene, lotta nei raggruppamenti e rallenta l’uscita del pallone. Biarritz muove palla al largo senza timing e con i ball carrier che finiscono irrimediabilmente isolati, indietreggiando anziché avanzando. Tutto troppo facile per gli ospiti che allungano dalla piazzola con il solito Skrela al 36’ per il 17-0 che pesa sul pubblico basco che si è dato appuntamento all’Estadio Anoeta. Biarritz avrebbe a disposizione, ad un minuto dalla fine del primo tempo, l’occasione per riaprire immediatamente i giochi, complice una cattiva gestione degli avversari, ma si inchioda sull’ennesimo errore di Bolakoro che non controlla il pallone al momento di ricevere l’ultimo passaggio al largo.


E si arriva così alla ripresa, durante la quale tutto cambia e il destino del quarto di finale sarà ancora lungo da scrivere. Evidentemente negli spogliatoi baschi qualcuno avrà alzato la voce (la spia che dicevamo in precedenza), mettendo in chiaro la strategia da adottare per tentare di vincere la battaglia: non lasciare respiro a Skrela, considerato che ad assisterlo c’è un inesperto come Bezy che, non a caso, nel secondo tempo trascorrerà un sacco di tempo a cercare di capire gli ordini che gli vengono riferiti dai compagni in campo. Al 41’ dalla piazzola Yachvili apre finalmente le marcature per i suoi e si ripete cinque minuti più tardi per il nuovo risultato, 6-17. Tolosa comincia subito a rifiatare in mischia con gli ingressi di Jean-Baptiste Poux e Yoann Maestri, ma ha comunque il freno a mano tirato e si perde in una serie di imprecisioni di troppo. La difesa del Biarritz è molto più sveglia, è lei ora a portare pressione fuori dal break down, affidandosi invece al gioco al piede quando si tratta di ripartire, ma il triangolo allargato avversario fa buona guardia. Al 56’ si registra il primo attacco organizzato da una mischia vinta a centrocampo, finché Nyanga non stende il condottiero Imanol Harinordoquy che deve farsi medicare al braccio sinistro. Dall’azione ne esce comunque un calcio di punizione appena fuori i 22 che Yachvili non sbaglia per il momentaneo 9-17. Piano piano, calcio dopo calcio, la partita è di nuovo in discussione.


Silvayn Marconnet cede il posto a Campbell Johnstone in prima linea, più tardi sarà Eduard Coetzee a lasciare per James Afoa e il pack del Biarritz assume più consistenza in mischia ordinata. All’inizio dell’ultimo quarto di gioco è comunque lo Stade a rialzare la testa, a dare senso al proprio secondo tempo e per poco non chiude la pratica, con una mischia con introduzione sui 5 metri baschi: i padroni di casa vanno in panne su due calci alti a firma di Skrela e Bezy, con Ngwenya che raccoglie l’ovale, lo porta nella propria area di meta e viene spedito fuori dal campo. Nell’occasione però i suoi compagni di squadra fanno meglio di lui e respingono la minaccia rossonera. Tre minuti dopo, è il pack del Biarritz a conquistare un penalty appena fuori dai 22 avversari e Yachvili accorcia ulteriormente: il divario tra le due squadre in campo, ormai, è solo di cinque punti. Basta una marcatura pesante, da una parte o dall’altra, per decidere tutto. 

Il contraccolpo psicologico per il Tolosa si fa sentire, Skrela spedisce direttamente fuori il drop di ripartenza e dalla mischia che ne deriva in mezzo al campo, l’onnipresente Yachvili affonda nella retroguardia davanti a lui, a sostegno di presenta il secondo centro Marcelo Bosch che viene atterrato a pochi passi dall’area che conta. Barnes chiama una ruck, il dirimpettaio Florian Fritz vi si butta lateralmente e intenzionalmente per frenare l’abrasione avversaria, beccandosi al 70’ il cartellino giallo e lasciando i suoi in 14 fino alla fine. O almeno così parrebbe.

A questo punto succede un po’ di tutto. I successivi minuti trascorrono nell’angolo sinistro dell’area dei 22 del Tolosa, con il Biarritz che confidente nella superiorità del suo pack chiede una mischia ordinata. Barnes fa ripetere, una-due-tre volte, senza punire uno Stade in evidente difficoltà. Quarto giro di fila in giostra e stavolta è la spinta del Biarritz ad andare sotto e il possesso passa di mano. Quinto ingaggio e Tolosa conquista un calcio di punizione: quello che occorre per spazzare via l’ovale dalla linea dei 5 metri.
Ci si ritorna presto da quelle parti, comunque, per una rimessa per mano di Terrain che viene rubata dalle pertiche tolosane, al 77’. Per gli ospiti si tratterebbe di nascondere la palla per i prossimi tre minuti o per lo meno di non mettere l’acquolina in bocca ai baschi che la vogliono ad ogni costo. Ma questo Tolosa non è quello del primo tempo, non ha la mente abbastanza lucida per evitare di combinare la frittata. E infatti, al 78’, Skrela si fa stoppare il calcio under pressure da Bolakoro che finalmente ne combina una giusta. O quasi: l’ala raccoglie l’ambito oggetto, corre in meta e schiaccia in posizione defilata, quando avrebbe potuto sterzare per un paio di metri almeno verso l’interno, più vicino ai pali, dato che dietro di lui non c’era nessuno a braccarlo. A Yachvili invece tocca una trasformazione difficile e non infila i pali. Ok, è chiaro: diciassette punti rimontati, di più non si poteva fare. Spazio ai supplementari.


Tolosa vi si presenta consapevole di avere una meta marcata di vantaggio sui padroni di casa: conti della serva che vanno operati in casi eccezionali come questi che non ammettono errori. Uno solo potrebbe costare troppo, tutto. Biarritz da parte sua dovrebbe essere più galvanizzata mentalmente – fisicamente no, sono stati ottanta minuti che hanno richiesto un enorme sforzo energetico – per il fatto di aver rimediato ad una prima parte tremenda e da incubo. Al contrario sono gli ospiti a cominciare meglio, di nuovo, con Skrela che al 3’ infila i pali dalla piazzola per il 17-20. Yachvili al 9’ prova a rispondergli con un drop forzato appena ricevuto il pallone fuori da un raggruppamento e non ha fortuna.
Negli ultimi dieci minuti, i baschi devono provare il tutto per tutto. Ma hanno finito la benzina. All’11’ sfuma un’altra occasione per un in avanti sull’asse Bosch-Balshaw (pomeriggio in grigio per l’estremo, impreciso anche al piede). Le palle sprecate diventano due nell’azione offensiva successiva. Salgono a tre su un attacco da mischia ordinata. E allora Yachvili, l’uomo che ha rimesso sul binario giusto la sua squadra, al 17’ opta per i pali dopo un fischio di Barnes. È di nuovo parità, è 20-20. Non basta al Biarritz per completare la rimonta perfetta, è in debito di una meta rispetto alle due marcate dal Tolosa.
Come non detto, diventano tre, al 19’. Calcio di ripartenza di Skrela dopo il penalty di Yachvili, gli avanti baschi recuperano palla, la mettono lontano dalle mani avversarie. La fanno giungere a Yachvili che è pronto a calciare in profondità per l’ultimo e disperato assalto alla diligenza, ma su di lui si fionda Nyanga che allunga le braccia, stoppa la palla, la raccoglie da terra e corre a tuffarsi sotto i pali. I titoli di coda cominciano a scorrere nel momento in cui il mediano di casa si inginocchia dopo aver realizzato l’accaduto, prima ancora che Nyanga sia giunto a destinazione. Per un quarto di finale di Heineken Cup può bastare.

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